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«Per favore, mi aiuti lei». Il disperato appello della madre di Michele Cilli ad Emiliano

La signora Comitangelo, rivolgendosi al governatore, aggiunge degli elementi particolarmente inquietanti: «Il suo aguzzino è libero, esce e va al bar come se niente fosse - scrive -, ma le autorità competenti non l'hanno neanche interrogato. La fidanzata è sua complice in tutto»

«Qui molte cose ancora non si stanno facendo: per favore, mi aiuti lei». Si rivolge così al governatore della Puglia, Michele Emiliano, Maria Comitangelo, mamma di Michele Cilli, il 24enne barlettano scomparso da un mese in circostanze misteriose.
In un post rilasciato sul suo profilo social, la signora Maria si rivolge al presidente della giunta regionale scusandosi per importunarlo, ma chiedendogli di ascoltarla per riferirgli tutto quello che non va.
Come è noto, la famiglia Cilli ha incaricato un legale ed un criminologo per supportare le indagini, che procedono con il massimo riserbo anche se di volta in volta trapelano elementi con riferimento a ritrovamenti di reperti che sembrerebbero riconducibili alla persona scomparsa.

Ma la signora Comitangelo, rivolgendosi al governatore, aggiunge degli elementi particolarmente inquietanti: «Il suo aguzzino è libero, esce e va al bar come se niente fosse - scrive -, ma le autorità competenti non l'hanno neanche interrogato. La fidanzata è sua complice in tutto». La donna, che appare rassegnata al peggio scrivendo che «aveva solo 24 anni», vuole conoscere dove sia il corpo del figlio «per dargli un degno funerale» e chiede «che sia Fatta giustizia».

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