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La Puglia dice sì alle rinnovabili, ma è bagarre in aula

La Regione Puglia dice sì alle energie rinnovabili, ma fra mille polemiche durante la seduta del Consiglio regionale. Mentre infatti è stata approvata all’unanimità una mozione per impegnare la Giunta regionale a fare propri gli orientamenti imperniati sulla partnership e a intraprendere le conseguenti iniziative nei confronti del Governo nazionale, al fine di sollecitare quanto prima il pieno coinvolgimento della Puglia nelle scelte che si riverberano sul suo territorio, il Consiglio ha deciso di non votare un'altra mozione per dire "no" al mega parco eolico offshore al largo di Otranto.
Con un ordine del giorno presentato dal capogruppo del PD, non si è dato seguito alla votazione della mozione  presentata dal presidente del Gruppo La Puglia domani, Paolo Pagliaro, perché ritenuta assorbita dalla mozione approvata precedentemente dal Consiglio. Una decisione che ha scatenato una bagarre in aula. “Uno scempio istituzionale che calpesta la prerogativa dei consiglieri di opposizione di vedere discusse le proprie mozioni - ha detto Pagliaro - È uno sgambetto vergognoso che schiaccia la libertà di azione politica delle minoranze, quello che si è consumato oggi in Consiglio regionale. Con l’approvazione di un ordine del giorno presentato dal capogruppo Pd Caracciolo, la maggioranza ha imposto i suoi numeri, impedendo che venisse votata in aula la mia mozione contro la realizzazione di un mega parco eolico nel Canale d’Otranto. Una mozione che, dopo ben sette rinvii, era stata finalmente posta al primo punto all’ordine del giorno di oggi, e che invece ha subìto il sorpasso della mozione successiva, di argomento simile ma generica, che ha di fatto fagocitato e azzerato una battaglia di sei mesi contro il gigantesco parco eolico offshore (90 pale alte 300 metri) progettato al largo della costa di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca. Mi era anche stato proposto un emendamento, che ho concordato con l’assessore allo sviluppo economico Delli Noci, per impegnare la Giunta regionale ad esprimere assoluta contrarietà e a fare azione di pressing politico sul Governo nazionale e sui Ministeri competenti contro il progetto del parco eolico offshore nel Canale d’Otranto e contro altre iniziative paesaggisticamente impattanti. Questo emendamento, scritto e sottoscritto, alla fine non è stato presentato né discusso a causa di divisioni e contrasti all’interno della maggioranza, con lo scopo preciso di boicottare la mia mozione".
Gli ha fatto eco Fabiano Amati del PD: “Da oggi e grazie al Consiglio regionale, la Regione Puglia ha una posizione ambientalista chiara: favorevole. Senza tentennamenti. Tutte le questioni su distanze, capacità e localizzazioni appartengono alle norme vigenti, in prevalenza statali, e alle relative valutazioni tecniche.  Sono soddisfatto anche perché alla fine emerge una Puglia che si orienta concretamente a dire No al passato in cui la produzione di energia era un sacrificio e non, come con le rinnovabili e il gas, un beneficio; a dire No a politiche inquinanti; a dire No alla povertà; a dire No alla guerra. Una sequenza di No per dire No all’era senza senso del no-Tap imperante, per dire finalmente Si alla modernità pulita e più vivibile. Credo si possa affermare senza rischio di smentite, la volontà della Puglia di rendersi protagonista dei processi decisori sin dall’inizio dei procedimenti, così da spuntare investimenti di responsabilità sociale sui territori; eviteremo in questo modo gli errori del passato, ossia atteggiamenti miranti a lavarsi le mani, lasciando la decisione al Governo nazionale per poi ritrovarsi con le infrastrutture realizzate e con gli investimenti perduti. Una sciagura, quella che oggi abbiamo evitato anche contrastando idee populiste e demagogiche, inclini a eccitare le paure delle persone su un argomento che in realtà dovrebbe essere usato per rassicurare. E tutto questo per responsabilità”.

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