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Braccio di ferro per le quote del Foggia. Il Tribunale rigetta il ricorso di Canonico e dà ragione alla Pintus

Continua a suon di carte bollate la diatriba che vede protagonisti l'attuale presidente del Foggia Nicola Canonico da una parte, e la socia di minoranza e Maria Assunta Pintus, dall’altra. Il tribunale di Bari ha infatti rigettato il ricorso cautelare proposto dal presidente rossonero nei confronti della Map Consulting, la srl facente capo alla Pintus e detentrice attualmente delle quote di minoranza della Corporate Investment, titolare dell’80% del Calcio Foggia 1920. Il ricorso presentato da Canonico riguardava il pagamento delle rate inerenti alla cessione del 51% della Corporate allo stesso imprenditore barese da parte della Pintus. Il contratto prevedeva il pagamento dilazionato, accordo che non sarebbe stato onorato dal presidente il quale, secondo quanto sostiene la Pintus, avrebbe corrisposto solo le prime rate.

"Purtroppo il dott. Nicola Canonico - spiega la Pintus - dopo aver corrisposto in ritardo le prime rate del prezzo pattuito, ha totalmente omesso di pagare le successive scadenze concordate in sede di preliminare di compravendita e successivo rogito notarile, adducendo pretestuose, non veritiere e giuridicamente non apprezzabili eccezioni per giustificare il proprio inadempimento, noncurante che l’accordo di cessione quote copre, per volontà contrattuale condivisa e concorde all’unanimità, qualsiasi sopravvenienza negativa senza riflessi sul prezzo. A nulla sono valsi i solleciti di pagamento formulati per il tramite dei miei avvocati".

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