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Brindisi, scritte intimidatorie sul muro di casa di un consigliere comunale

Scritte intimidatorie sono comparse sul muro di cinta della casa del consigliere comunale brindisino Massimiliano Oggiano. "Palaeventi sospeso, Oggiano appeso", con a corredo il disegno di un impiccato. L'esponente cittadino di spicco di Fratelli d'Italia, contattato telefonicamente da BrindisiReport, non è apparso turbato, forse un po' amareggiato, questo sì. Ha spiegato di non avere intenzione di sporgere denuncia, in quanto "è un episodio che va derubricato, non gli si deve dare troppa importanza. Non dico che me l'aspettavo, quasi. Ma stiamo parlando di un gesto isolato, di qualche insano dal punto di vista mentale. Io, dal canto mio, non intendo avvelenare un clima politico già teso. Dico solo che sul tema Palaeventi occorre fare informazione e non disinformazione. Fdi vuole il palazzetto, ma esprimiamo delle perplessità in merito alla metodologia, su questioni tecniche". E, in effetti, Oggiano non si è mai dichiarato contrario al Palaeventi. In sede di commissione consiliare sul tema, Oggiano aveva chiesto se l’Amministrazione comunale non avesse previsto una soluzione alternativa alla costruzione del Palaeventi, nel caso in cui la società, alla luce di criticità legate a imprevisti di tipo finanziario, non dovesse riuscire a sostenere l'investimento. Un piano B, insomma. Ne era nato un battibecco. Evidentemente, chi ha tracciato le scritte sul muro di cinta, non conosce a fondo la posizione espressa dallo stesso consigliere di Fratelli d'Italia. Intanto, arrivano a stretto giro di posta comunicati di solidarietà dal mondo politico brindisino nei confronti di Oggiano. Scrive il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi: "Esprimo la mia solidarietà al consigliere Massimiliano Oggiano per il vile gesto intimidatorio espresso con una scritta sotto la sua abitazione. Il confronto e la diversità di vedute rimangono e devono rimanere valori democratici imprescindibili, chi utilizza altri metodi merita tutto il nostro disprezzo. Mi auguro che le forze dell'ordine individuino al più presto i responsabili".

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