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Violenze e minacce a Lecce, due arresti per maltrattamenti

Due arresti nelle ultime ore a Lecce: uno per maltrattamenti fra le mura domestiche e violazioni dei divieti scaturiti. Il secondo per un furto finito di fatto in rapina. Il primo episodio comincia nel giorno di Natale, quando un 40enne (il cui nome si omette volutamente a tutela dei minori, ndr) minaccia per l’ennesima volta la ex moglie, davanti ai figlioletti e rivolge offese e “promesse” di morte anche all’attuale compagno della donna. La festività si è conclusa con le manette e con un divieto di avvicinamento per l’uomo ai luoghi frequentati dalla vittima, nonché agli stessi figli. Ma il 40enne avrebbe continuato a trasgredire quei provvedimenti fino a quando, vista la sua condotta reiterata, la polizia ha eseguito l’aggravamento della misura disposto dalla procura. All’uomo è stato infatti imposto anche il braccialetto elettronico.

La denuncia della studentessa 

Nei guai, inoltre, è finito anche un 28enne di origini tunisine, a Lecce da diversi anni con regolare permesso di soggiorno (anche se, per un periodo, avrebbe fatto perdere le proprie tracce rendendosi latitante). Mohammed Ambri, questo il suo nome, è stato infatti arrestato dagli agenti della questura leccese perché ritenuto l’autore di un episodio avvenuto lunedì 21 marzo, in via Don Minzoni. Una studentessa di 20 anni, quella sera, stava transitando in sella a una bici sulla pista ciclabile. Uno scooter Piaggio, risultato rubato la sera prima in città, le si sarebbe piazzato di traverso per sbarrarle la strada. Il conducente indossava il casco, il passeggero no. Quest’ultimo, il 28enne indagato, avrebbe sfilato lo zaino della ragazzina dal cestino della bicicletta, per poi fuggire col complice. All’interno vi era un i-Phone e le sue cuffiette. La vittima ha chiesto aiuto, fornendo la descrizione ai poliziotti. Lo stesso mezzo è stato peraltro rinvenuto non lontano da via Don Minzoni poco dopo: il 28enne, poi rintracciato, risponde anche di ricettazione, oltre che di rapina, e ora si cerca il complice. Al momento del primo controllo, alle 3 della notte, è stato trovato con arnesi da scasso, coltello e torcia addosso. E non è tutto. Per lui l’accusa è anche quella di furto in abitazione: si sarebbe infatti introdotto nella casa di un cittadino pachistano, in via di Ussano, approfittando dell’assenza dell’uomo. Avrebbe rubato un cellulare e la tessera del reddito di cittadinanza. Al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato nel carcere di Lecce.

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