Il Tribunale di Bari ha condannato alla pena di 3 anni di reclusione il neurologo Vito Covelli e alla stessa pena il padre Michele, imputati per una presunta evasione fiscale da circa 700mila euro commessa dal medico, i cui proventi sarebbero stati riciclati con la complicità del padre. I giudici hanno escluso la responsabilità della Banca popolare di Bari, co-imputata, "perché l'illecito amministrativo contestato - secondo il Tribunale - non sussiste" e ha assolto anche altri due imputati: il commercialista barese Fabio Quaranta e Angela Saponaro, ex direttrice di filiale della Banca Popolare di Bari, che erano ritenuti dalla Procura di Bari complici delle attività di riciclaggio. Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di riciclaggio e dichiarazione infedele dei redditi risalenti agli anni 2007-2014, in parte dichiarati prescritti. Nei confronti della banca, che nel processo si era anche costituita parte civile, e' stata inoltre rigettata la richiesta di risarcimento dei danni.
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