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Ex Ilva: licenziato per un post su Fb, presidio al tribunale di Taranto in attesa della sentenza

Riccardo Cristello è il lavoratore che nella primavera dello scorso anno fu licenziato perchè sul proprio profilo aveva condiviso una fiction televisiva, con Sabrina Ferilli protagonista, che raccontava di una bambina ammalatasi per le emissioni inquinanti di un'acciaieria

E' in corso davanti al palazzo di giustizia di Taranto un presidio del sindacato Usb in attesa della sentenza che riguarda il dipendente di Acciaierie d'Italia, ex Ilva, Riccardo Cristello, la cui reintegra nel posto di lavoro è stata impugnata dall'azienda. Si tratta del lavoratore che nella primavera dello scorso anno fu licenziato perchè sul proprio profilo Facebook aveva condiviso una fiction televisiva, con Sabrina Ferilli protagonista, che raccontava di una bambina ammalatasi per le emissioni inquinanti di un'acciaieria. Post social ritenuto offensivo dall'azienda.

A fine luglio, il giudice del Tribunale di Taranto, Giovanni Di Palma, ha condannato Acciaierie d'Italia al reintegro di Cristello sostenendo che "il licenziamento è da annullare per insussistenza del fatto contestato, con conseguente condanna del datore di lavoro alla reintegrazione nel posto di lavoro del Cristello ed al pagamento in favore di quest'ultimo di un'indennità risarcitoria".

Riferendosi alle tesi aziendali, il magistrato sostenne che "non vi è modo di ritenere che i riferimenti allo stabilimento siderurgico di Taranto presenti nel post, permangano nel presente e si proiettino verso il futuro, sì da interessare anche la Acciaierie D'Italia spa". "In base al rito Fornero - spiega all'AGI il legale di Usb, Mario Soggia - a luglio si è concluso il procedimento sommario con un'ordinanza favorevole al lavoratore. Adesso, invece, davanti allo stesso giudice Di Palma, c'è il procedimento con ricognizione piena, a valle del ricorso fatto dall'ex Ilva, che si concluderà con sentenza attesa tra stasera e domani. Contro la sentenza, l'azienda potrebbe anche ricorrere prima in Corte d'Appello e poi in Cassazione. Per le cause di lavoro, il rito Fornero ha infatti introdotto quattro gradi di giudizio".

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