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Vertenza Bosch a Bari, i sindacati: "I lavoratori non siano vittime di scelte sbagliate"

Le segreterie provinciali Fim-Csil, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Uglm-Ugl sono intervenute sugli esuberi annunciati dalla società: 700 su 1.700 operai

Lo stabilimento Bosch di Bari

"Come Fim Fiom Uilm e Ugl siamo consapevoli della difficile fase nel quale viviamo, ma siamo altrettanto determinati a far sì che il sito Bosch di Bari non sia la prima vittima illustre di una fase storica nella quale aziende e Governi scaricano sulle spalle dei lavoratori gli effetti di scelte sbagliate". Così, in una nota congiunta, le segreterie provinciali di Bari Fim-Csil, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Uglm-Ugl, sulla vertenza Bosch e sugli esuberi annunciati dalla società pari a 700 su una platea di 1.700 lavoratori.

La comunicazione aziendale è del 27 gennaio scorso. "Abbiamo sin da subito respinto qualsiasi ipotesi che portasse a un ridimensionamento della forza lavoro attualmente occupata ritenendo l'impostazione dell'azienda inaccettabile. Affrontare una discussione così importante, che potrebbe rivelarsi una vera bomba sociale, su un territorio come quello barese, già martoriato da anni di crisi, è un modo di fare - concludono i sindacati - che non possiamo in alcun modo condividere".

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