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Nuovo ospedale Monopoli-Fasano, Amati: “Situazione grave, intervenga Emiliano”

«Nel procedimento di costruzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano risultano gravi incongruenze e una chiara volontà di sfuggire dal fornire chiarimenti da parte della stazione appaltante Asl Bari, considerata la richiesta ingiustificata di rinvio avanzata in vista della seduta odierna. Concentrandomi sui fatti emersi con gli atti trasmessi oggi, mi viene da chiedere: come si può adempiere alle cose da farsi nell’interesse dell’appaltatore, cioè la liquidazione di quasi 8 milioni di euro in più, e omettere le cose in favore della stazione appaltante, cioè la sottoscrizione di un atto aggiuntivo con il nuovo cronoprogramma? Eppure entrambi gli adempimenti erano previsti con perentorietà dalla decisione del Collegio tecnico consultivo, su cui la stessa Asl ha espresso, verbalmente e ripetutamente, il suo dissenso. Sospettiamo una grande debolezza e quindi accondiscendenza della Asl nei confronti dell’appaltatore e per questo spero che il presidente Emiliano intervenga al più presto, perché si tratta di mettere in funzione un ospedale per curare le persone e non della costruzione di un circolo ricreativo». Sono le pesanti parole del presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati al termine della stessa commissione tenutasi ieri e che ha visto rinviata alla prossima seduta l’audizione del direttore generale dell’Asl Bari, Rup e direttore dei lavori, sulla verifica dello stato di realizzazione dell’ospedale Monopoli- Fasano, a seguito della richiesta di rinvio fatta pervenire alla presidenza della Commissione da parte del direttore generale. «Abbiamo rinviato l’audizione al prossimo lunedì 14 febbraio – dice Amati -. Allo stato non è pervenuta né la relazione della Asl sulla determinazione del Ctc, né il parere già consegnato alla Asl dalla direzione lavori e sullo stesso atto. Eppure la Asl aveva assunto l’impegno di depositare il tutto sin da lunedì scorso e in vista della seduta odierna della Commissione. Abbiamo invece ricevuto due richieste di rinvio della commissione a lunedì 14 febbraio, senza la trasmissione della relazione della direzione lavori già nella disponibilità della Asl, e una delibera del Direttore generale con cui si liquidano all’appaltatore quasi 8 milioni di euro in più sul valore iniziale del contratto, prelevati dalle casse delle Asl e utilizzando le tasse versate dai cittadini, che saranno pagati entro la giornata di oggi. Il motivo di tanta celerità nel pagamento consiste nel fatto che la determinazione del Ctc prevede detto pagamento nel termine perentorio del 7 febbraio. Spiace però rilevare che la stessa determinazione del Ctc preveda un adempimento che avrebbe dovuto essere assunto entro il 31 gennaio è purtroppo disatteso, avente ad oggetto la sottoscrizione di un atto aggiuntivo tra Asl e appaltatore per definire il nuovo cronoprogramma, cioè l’unica cosa nell’interesse dei cittadini e della loro domanda di salute». Sono diversi gli interrogativi che si pone Amati. «Perché a questo adempimento d’interesse pubblico non si è provveduto con la stessa tempistica usata per l’adempimento nell’interesse del privato appaltatore – sottolinea il presidente della I Commissione -? E pensare che anche la determinazione del Ctc, non certo lineare quanto a logica, aveva ritenuto di tenere allineati i due adempimenti, a evitare squilibri tra le rispettive prestazioni o ulteriori elementi di controversia. La riunione di lunedì prossima della Commissione m’appare quindi decisiva per comprendere dinanzi a quale bivio ci troviamo e se per caso gli atti compiuti non siano già sufficienti per assumere iniziative straordinarie e il coinvolgimento degli organi di giurisdizione contabile. E su questo facciamo affidamento, ovviamente, sulla collaborazione del presidente Emiliano».

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