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Bari, al Policlinico prevenzione genetica contro neoplasie mammella e ovaio

Con la prevenzione genetica è possibile identificare i soggetti portatori della mutazione nei geni Brca1 e Brca2 che presentano un significativo incremento del rischio di sviluppare neoplasie della mammella (30-60%) e dell'ovaio (18-45%), in modo da intraprendere iter terapeutici personalizzati, aumentando la possibilità di sopravvivenza delle pazienti. Sono i risultati dello studio, coordinato da Nicoletta Resta, direttore dell'unità operativa di Genetica medica del Policlinico di Bari e del dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana dell'Università degli Studi di Bari pubblicato sulla rivista scientifica Cancers.

"Il carcinoma ovarico è una neoplasia rara ma estremamente aggressiva, tanto da rappresentare la prima causa di morte per tumore ginecologico", si legge nella nota del Policlinico di Bari diffusa in occasione della giornata mondiale contro il cancro.

"Secondo quanto riportato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica e dall'Associazione Italiana Registri Tumori si stimano circa 5mila nuovi casi ogni anno in Italia e 300 in Puglia. Ad oggi la sopravvivenza globale a 5 anni dalla diagnosi è pari a circa il 40%", prosegue la nota.

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