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Mafia, il ministro dell'Interno: "Legami con i clan per alcuni ex consiglieri di Ostuni"

Il comune del brindisino è stato sciolto con affidamento della gestione a una commissione straordinaria per 18 mesi

Ostuni La Sommita

“Legami parentali di alcuni ex consiglieri comunali di Ostuni (Brindisi) con esponenti dei locali clan mafiosi". È quanto si legge nella relazione che il ministro dell'Interno ha trasmesso al presidente della Repubblica ai fini dello scioglimento del comune di Ostuni, con affidamento della gestione dell'ente a una commissione straordinaria per 18 mesi, decretato il 27 dicembre 2021, vista la deliberazione del Consiglio dei ministri del 23 dicembre. Nella relazione - di cui LaPresse ha preso visione - si "evidenzia che la figura di un ex consigliere comunale di Ostuni, il cui padre risulta essere pregiudicato anche per reati associativi mafiosi, ritenuto particolarmente vicino agli interessi di alcune società, due delle quali, interessate alla gestione di un'area pubblica di parcheggio, sono state oggetto di interdittive dei prefetti di Brindisi e Lecce".
"Anche il fratello dello stesso amministratore - è scritto - risulta condannato in primo grado per reati associativi. Un altro consigliere di maggioranza è coniuge di un soggetto coinvolto in una recente vicenda giudiziaria e condannato per alcuni reati finanziari aggravati dall'associazione mafiosa e nipote di un noto pregiudicato mafioso locale".
"Il sindaco ha nominato un nuovo assessore, la cui sorella è coniugata con un pregiudicato avente a sua volta stretti legami con un soggetto attualmente detenuto in carcere e ritenuto un esponente di spicco della Sacra corona unita", è scritto ancora. "Al summenzionato consigliere dimissionario è subentrato, per surroga, un assessore dimessosi dall'incarico di componente della Giunta. La relazione della commissione di indagine sottolinea al riguardo un collegamento tra questi due amministratori e le società destinatarie di interdittiva antimafia menzionate nella relazione prefettizia. Anche tale vicenda ha un substrato di cointeressenze tra amministratori e criminalità organizzata atteso che, come emerso in sede di audizione disposta dalla commissione di accesso, l'amministratore ha riferito di conoscere il titolare di una delle ditte interdette e di aver interessato il dirigente comunale preposto per facilitare l'affidamento del servizio salvamento in alcune spiagge comunali alla stessa società".

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