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In migliaia a Bari per il Pride

Sono migliaia i partecipanti all'edizione 2022 del Bari Pride. Un grande carosello colorato per chiedere i diritti per le persone "LGBTQIA+ e per tutt*". La marcia, partita da piazza Umberto, di fronte all'Università, attraverserà il centro cittadino e si concluderà con interventi e uno spettacolo in largo Giannella. A sostenerla anche il sindaco Antonio Decaro che ha indossato una fascia arcobaleno.
“Portiamo in piazza le nostre voci, contro un blocco di odio che ci vorrebbe in silenzio e ai margini. Alla vergogna degli applausi per l’affossamento del DDL Zan di ottobre, vogliamo che si risponda in un solo modo: con l’approvazione, integrale, della legge regionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia” dichiara Asia Iurlo, portavoce del Bari Pride “Un testo scritto con le organizzazioni di questo territorio, che parla di come poter tutelare i diritti oggi in Puglia: lavoro, welfare, salute, e poi il contrasto alle discriminazioni e la formazione sul benessere sessuale nelle scuole. Nella scorsa legislatura non è stato approvato: oggi, ripresentato in autunno dai consiglieri Metallo e Paolicelli, chiediamo al consiglio regionale di dargli la stessa fiducia che già tutta la cittadinanza gli dà.”
“Quando parliamo di diritti LGBTQIA+, parliamo di elementi concreti che incidono nella vita di tante e tanti. Ad oggi le persone Trans, per effetto di una legge obsoleta (la 164 del 1982, che regola i percorsi di affermazione di genere) nonché per i tanti pregiudizi che insistono nella società, hanno enormi difficoltà ad autodeterminarsi e vedere realmente affermati i propri diritti” dichiara Leoluca Armigero, portavoce Bari Pride “Se non siamo riconosciuti per la nostra identità, nessuno dei nostri bisogni come esseri umani può trovare una risposta: per questo vogliamo che a livello cittadino possiamo dotarci di strumenti per l’affermazione di genere, simili alle identità alias già in uso negli atenei ed in alcune scuole, che ci permettano, ad esempio, di salire su un autobus con un abbonamento che riporta il nostro nome e non uno che non ci appartiene.”
Infine, saremo in piazza con la consapevolezza che in Italia, in Europa e in tutto il Mondo, le libertà e i diritti LGBTQIA+ non sono scontati, ed esistono ancora profonde disuguaglianze, violenze e marginalizzazioni: la scorsa settimana, sabato 26 giugno per tante città doveva essere un momento di festa, ma due eventi hanno segnato le nostre parate. A Oslo un attentatore ha aperto il fuoco durante una festa che precedeva il Pride, uccidendo 2 persone e ferendone 21, a Istanbul il corteo Pride è stato violentemente represso dalla polizia, con 200 arresti e forti scontri. Con la memoria per questi e per i tanti fatti che in 50 anni hanno segnato le lotte per i diritti LGBTQIA+, come Orlando nel 2019, lotteremo e ci faremo ascoltare.

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