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Giornate Fai di primavera, a Bari sabato e domenica visite all'ex manifattura tabacchi

Il prossimo fine settimana tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato alla riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e gruppi FAI attivi in tutte le regioni. Un weekend per riconnettersi alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore.
A presentare la XXX edizione delle Giornate FAI di Primavera questa mattina, negli spazi del Museo Civico, il capo delegazione FAI di Bari Gioacchino Leonetti, alla presenza dell’assessora alle Culture Ines Pierucci e della consigliera delegata del sindaco alla promozione del patrimonio culturale Micaela Paparella. Sono intervenuti anche il presidente regionale FAI Puglia Saverio Russo e il presidente Invimit SGR Spa Trifone Altieri. A Bari sarà aperta eccezionalmente al pubblico la sede della ex Manifattura Tabacchi, nel quartiere Libertà, che sorge su un'area di circa 30.000 mq tra via Ravanas, via Libertà, via Crisanzio e via Nicolai. È composta da padiglioni autonomi, ciascuno costruito per assolvere una funzione nel ciclo produttivo, collegati tra di loro da cavalcavia e passatoie aeree che riportavano tutti i percorsi a un unico varco di controllo del personale.

“Siamo contentissimi di festeggiare con voi le prime trenta primavere delle Giornate FAI - ha detto Giocchino Leonetti -. La delegazione FAI di Bari con i suoi gruppi ha programmato sabato 26 e domenica 27 marzo ben 9 aperture straordinarie: a Bari l’ex Manifattura Tabacchi, grazie alla collaborazione Invimit Sgr Spa; ad Altamura la masseria Torre dei Cannoni; a Conversano il centro storico; a Giovinazzo il Casino Pappalettere; a Gravina in Puglia la chiesa San Basilio e la chiesa Santa Lucia; a Molfetta la chiesa e il monastero di San Pietro; a Monopoli il giardino Galderisi; a Noci villa Lenti. Se, come ci auguriamo, i cittadini decideranno di prendere parte alle Giornate FAI, potranno offrire un contributo per sostenere la Fondazione. È, infatti, suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà di prenotare la visita, garantendo l’accesso nei luoghi aperti. Per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Noi saremo ai nostri banchetti per accogliere i visitatori in sicurezza, far rinnovare l’iscrizione, fare nuove iscrizioni con le quote promo con un risparmio di 10 euro e per fare vivere ai partecipanti un’esperienza unica. Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 vigenti”.

“Nella giornata mondiale della poesia che coincide con il primo giorno di primavera celebriamo i trent’anni del Fondo Ambiente Italiano - ha continuato Ines Pierucci -. Il Fai è un bene prezioso che, accanto a luoghi prestigiosi inediti dei territori, restituisce consapevolezza come sinonimo di cultura, così come la poesia che, per dirla con Dario Bellezza, “cattura l’istante per renderlo eterno”. Sabato e domenica prossimi sarà possibile visitare la ex Manifattura Tabacchi, grazie alla disponibilità della Invimit che ha aperto le porte del cantiere al suo interno. Per l’occasione gli spazi della ex fabbrica diventeranno uno spazio espositivo con le opere di Francesco Schiavulli e l’installazione di Guillermina De Gennaro, un modo per trasformare un luogo ricco di storia e di memoria in arte contemporanea.”

“Per la prima volta, dopo 50 anni, sarà possibile varcare la soglia ed essere accolti dai volontari e dai ciceroni del Fai, in uno spazio emblematico della città, la ex Manifattura Tabacchi, protagonista e testimone di un secolo di storia economica, sociale e di urbanizzazione barese - ha dichiarato Micaela Paparella -. Un luogo caro ai baresi, cuore pulsante del quartiere Libertà in cui tanti ricordano, diffuso nell’aria, l’odore caldo del tabacco, in cui trovarono occupazione, fino agli anni ‘70, migliaia di operai soprattutto donne, le tabacchine, preferite agli uomini per la pazienza e la precisione richiesta nel lavoro. Un opificio concepito in maniera moderna e avanguardistica con il suo servizio mensa, la nursery dove le tabacchine potevano allattare i neonati, l’asilo aziendale, primo esempio in città, e il cinema Arena Giardino, con la sua programmazione dedicata alle famiglie dei dipendenti e agli ex dipendenti” .

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