Un'attesa lunga 85 anni. Tutti in piedi. La rincorsa è finita. Ora è ufficiale: l’Audace Cerignola 1912 è in Serie C, per la prima volta nella sua storia. Non servono più previsioni e pronostici: c’è il placet della matematica. Una stagione da ricordare, quella vissuta dalla compagine del presidente Danilo Quarto. Da mettere in cornice, per guardarla ogni tanto, per rivivere, viaggiando nel ricordo, gli attimi, i passaggi di un’annata trionfale. L’intera città ha abbracciato i suoi eroi con le bullonate: in ogni angolo della città è stata festa grande fino a notte. Un bagno di folla, una bolgia con il "Monterisi" riempito all'inverosimile con quasi 5 mila spettatori. L'Audace Cerignola e la sua gente si sono messi ora il vestito a festa per scrivere la storia. L’arrivo in Serie C equivale ad un successo che va ben oltre il calcio. L'Audace Cerignola, dopo mesi di scalata ininterrotta, può finalmente ristorarsi dalle fatiche dell’arrampicata. L'Audace Cerignola arriva in Serie C dalla porta principale stravincendo il Girone H, quello più difficile di tutta la Penisola. Memorabile. Così bella che par quasi una fiaba da raccontare ai nipotini. L’annata dell’Audace Cerignola e la promozione in Serie C è di quelle da incastonare tra i ricordi più intimi. Quando si scrive la storia, imparare a tramandarla è un dovere morale, un piacere ed un lascito per i posteri. Dieci e lode alla società che non ha preso decisioni avventate nel momento più scuro della stagione: dopo la sconfitta con il Nardò la possibilità di giocare per la vittoria del campionato era una luce fioca in fondo al tunnel. Sempre più lontana, localizzata in un punto imprecisato. Piangeva la classifica, l’ambiente perdeva le sue certezze. Ma non la società che ha fatto muro e continuato nel suo progetto