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Padre e figlio uccisi: un colpo di pistola alla testa, poi i corpi chiusi in sacchi di plastica

Un colpo di pistola alla testa, giustiziati e poi chiusi in sacchi di plastica, nascosti sotto decine di tubi di gomma usati per irrigare i campi: è finita così la vita di un padre 58enne e di suo figlio 27enne, ammazzati nelle campagne del Foggiano. I loro corpi erano vicino a un casolare abbandonato tra Cerignola e Manfredonia

Un colpo di pistola alla testa, giustiziati e poi chiusi in sacchi di plastica, nascosti sotto decine di tubi di gomma usati per irrigare i campi: è finita così la vita di un padre 58enne e di suo figlio 27enne, ammazzati nelle campagne del Foggiano. I loro corpi erano vicino a un casolare abbandonato tra Cerignola e Manfredonia, sulla terra spaccata dal sole. Per srotolare la matassa di vecchi tubi buttati lì da chissà quanto, e riuscire a estrarre i due cadaveri, è stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco. A ritrovarli, secondo le poche informazioni trapelate, è stata la Polizia che li cercava dopo la denuncia della loro scomparsa da parte di alcuni famigliari.

Delle vittime si erano perse le tracce da qualche giorno e si temeva che potesse essere accaduto qualcosa di terribile. Sulla vicenda gli investigatori mantengono il massimo riserbo. «Sembra», ci tengono però a precisare, che la criminalità non c'entri nulla. Il primo pensiero, con un duplice omicidio in questo territorio, corre presto alla cosiddetta 'Società foggianà, la mafia locale nota per la sua ferocia. Chi è rimasto in città, nell’ultima domenica di luglio, è sicuro che si tratti di un regolamento di conti di qualche tipo. "Da queste parti - dicono due signore - anche se pronunci una parola di troppo rischi la vita. Per quello che abbiamo saputo sono stati colpiti alla testa, sono stati giustiziati, la mafia c'entra eccome, e noi qui abbiamo sempre più paura, soprattutto per i nostri figli. Non tutti hanno la fortuna di potersene andare da qui».

«La droga, qualche sgarro sul lavoro o qualche battuta di troppo a una donna - sottolinea una coppia di ragazzi - potrebbe avergli fatto fare questa brutta fine». Il 58enne, stando a quanto si apprende da fonti inquirenti, aveva precedenti penali per droga, ma questo non avrebbe a che fare con il duplice omicidio. Le indagini sono affidate alla Squadra mobile, coordinata dalla Procura di Foggia. Al momento, però, il caso sembra un giallo. Neppure alle autorità civili locali vengono fornite informazioni per evitare fughe di notizie e non correre il rischio di pregiudicare l’esito delle indagini. L’attenzione degli inquirenti si sta concentrando sulla vita privata delle vittime. Parenti e conoscenti potrebbero essere la chiave per risalire al motivo e ai responsabili della morte dei due uomini. E per questo la Polizia sta ascoltando chiunque abbia avuto rapporti con loro.

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