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Bari, è la vecchia guardia il segreto di Mignani

Lo sfavillante inizio di campionato offerto dal Bari è essenzialmente opera del gruppo storico. Ovvero, dello zoccolo duro che ha vinto il torneo di serie C, nonostante un mercato piuttosto movimentato, con ben dodici volti nuovi giunti alla corte di Michele Mignani. Molti di loro, tuttavia, sono ancora in attesa di mettersi in vetrina.
Le statistiche sono chiare: in sei giornate, sono stati schierati praticamente nove undicesimi della formazione della scorsa stagione. Emblematico che sugli scudi ci sia Valerio Di Cesare: il capitano ed al contempo il più anziano della compagnia, con i suoi 39 anni suonati, è l’unico calciatore di movimento ad aver disputato gli interi 540’ della cadetteria. Alle sue spalle, altri due esperti come Raffaele Pucino (534’) e Raffaele Maiello (ben 533’), quindi il tandem di punta composto da Walid Cheddira (522’) e Mirco Antenucci (483’). E’ stato quasi inamovibile pure Emanuele Terranova, con cinque presenze e 414’ in campo, così come Giacomo Ricci (381’, ed un match saltato per squalifica) e Mattia Maita (375’ e l’indisponibilità a Cosenza per un problema alla spalla già superato). Si conferma immediatamente a ridosso dei titolari pure Alessandro Mallamo, utilizzato in cinque occasioni per 145’ totali. A contare il minutaggio minore tra i protagonisti della C sono Ruben Botta (che comunque vanta quattro gettoni e 274’), Antonio Mazzotta (due apparizioni e 134’) ed Andrea D’Errico (tre presenze e 54’). Ad innestarsi su tale base sono stati solo in due, ma con un impatto subito determinante: il portiere Elia Caprile, sempre presente in Coppa Italia e campionato (con 540’ in B) ed autore di svariate prodezze (tra cui un rigore parato, a Perugia), nonché il centrocampista Michael Folurunsho (480’ e due gol, contro Parma e Perugia, per portare in cassa quattro punti).

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