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Bari, la missione di Galano è tenersi stretto la maglia biancorossa

Missione: tenersi stretto il Bari. La maglia biancorossa per Cristian Galano è più di una seconda pelle. L’esterno foggiano è cresciuto nel settore giovanile dei Galletti, con quella casacca ha esordito tra i professionisti, ha sfiorato la promozione in serie A, ma soprattutto è rentrato all’ovile da ogni esperienza che lo aveva visto lontano: dopo la parentesi di Gubbio (appena ventenne nel 2011), dopo il biennio a Vicenza (dal 2015 al 2017), dopo i passaggi a Foggia e Pescara (dal 2018 a gennaio 2022). Il capoluogo pugliese è casa sua: qui vive con la “sua” Giorgia ed il piccolo Ivan e, pur di ottenere il quarto ritorno della sua carriera, lo scorso gennaio ha declinato qualsiasi proposta, che fosse dalla B o dall’estero (vantava estimatori in Spagna). Qualcosa, però, non ha funzionato. Cristian doveva essere il valore aggiunto nella volata verso la promozione, il surplus di classe e tecnica per far fronte all’assenza di Ruben Botta. Invece, il “Robben di Puglia” non è riuscito a mostrare il suo repertorio: appena nove apparizioni, mai per intero, zero gol. Al punto che il tecnico Michele Mignani, pur lodandone puntualmente l’applicazione, ha anche aggiunto di “non poterlo aspettare all’infinito”. Un’affermazione che apre le porte ad un interrogativo di mercato: il 31enne attaccante è davvero sulla lista dei partenti? In apparenza, non ci sarebbe alcun motivo di cederlo. Per la prossima stagione è uno dei pochissimi papabili (insieme al capitano Valerio Di Cesare e a Simone Simeri) ad occupare il posto di calciatore bandiera: uno status che mette a disposizione soltanto due slot non incidenti sulla lista dei 18 over iscrivibili in serie B. Nell’idea del ds Ciro Polito, proprio Galano e Di Cesare (il difensore rinnoverà il contratto appena scatterà il raduno in sede) dovrebbero occuparli. A confortare la tesi della permanenza ci sono, inoltre, i numeri. In B l’esterno dauno è una garanzia: 313 presenze in undici campionati, 73 gol, ben tre volte in doppia cifra, di cui due a Bari (13 gol nel 2014, 15 nel 2018) e una a Pescara (14 reti nel 2020). Insomma, al momento la sua situazione non rappresenta certo una priorità in un mercato in uscita che si presenterà non privo di casi complessi. Tuttavia, una porzione di perplessità andrà dipanata: per riconquistare il Bari, Cristian dovrà presentarsi alla preparazione precampionato tirato a lucido. Un addio gli farebbe male. Perché il suo mantra è conquistare la serie A con il Bari, persino se “dovessi riuscirci a quarant’anni” come dice sempre. Un sogno che dovrà difendere con tutte le forze.

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