Lunedì 29 Aprile 2024

Bari, secondo round multiproprietà: depositato il ricorso alla Corte d’Appello federale

Parte il secondo round. Il Bari prosegue la sua lotta contro gli ulteriori limiti imposti alle multiproprietà, contestando la pronuncia della Figc del 30 settembre 2021 con cui si impone il termine del 30 giugno 2024 per cancellare tale istituto dal calcio professionistico e, quindi, dismettere ogni club in eccesso ad uno, pena la perdita dell’affiliazione a carico della squadra che l’ha ottenuta successivamente alla prima. Una fattispecie che riguarderebbe proprio il club biancorosso, rilevato dalla Filmauro nel luglio 2018, rispetto al Napoli acquistato nell’estate del 2004. Il ricorso effettuato da Aurelio e Luigi De Laurentiis è stato respinto in primo grado dal tribunale federale lo scorso 4 maggio, ma la loro iniziativa non si arresta. Oggi, 20 maggio, è stato depositato il ricorso in secondo grado, alla Corte federale d’appello. La richiesta dei legali incaricati da Flimauro e guidati dall’avvocato Mattia Grassani è incentrata sulla richiesta di entrare nel merito della situazione gravante sulle società azzurra e biancorossa. Se il tribunale federale si è limitato a richiamare da un lato i principi già esposti nell’articolo 7 dello statuto che vieta in generale le multiproprietà e dall’altro i valori di correttezza nelle competizioni, restano non affrontate altre problematiche. Innanzitutto, quella dell’affidamento incolpevole, poiché all’epoca dell’acquisizione del Bari nessuna norma vietava il mantenimento di due club, se non con il limite invalicabile dell’eventuale militanza nella stessa categoria. Un orientamento ribadito pure dalla disposizione transitoria del maggio 2021 che, pur vietando situazioni future di multiproprietà, salvava i diritti acquisiti delle situazioni pregresse. Così come anche sul ricorso sarà chiesto di rispettare i principi della libera concorrenza: l’imposizione di un termine perentorio per dismettere uno dei due club impoverisce inevitabilmente il potere contrattuale dell’eventuale venditore. Ora, comunque, si procederà a tappe forzate: entro il 30 maggio sarà fissata un’udienza che si svolgerà tra il 10 ed il 15 giugno. Come già avvenuto in primo grado, al dibattimento parteciperanno Aurelio e Luigi De Laurentiis in persona, decisi a far valere le proprie ragioni. A metà del prossimo mese, quindi, si avrà la pronuncia di secondo grado. In caso di esito negativo (entro trenta giorni dal deposito delle motivazioni), si travalicherà l’ambito federale per rivolgersi al terzo grado della giustizia sportiva: il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. Gli altri possibili passi sarebbero compiuti nell’ambito della giustizia ordinaria, ovvero al Tar e al Consiglio di Stato, ma il tipo di vicenda consente di rivolgersi pure alla Corte Europea di Lussemburgo.

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