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Il Lecce e la serie A ormai in tasca. Questa sera pronta la grande festa in città

Stadio gremito, città colorata di giallorosso. Lo spumante in frigo è già pronto. Basterà poco e questa sera (ore 20,30) con il Pordenone (ormai retrocesso) i ragazzi di Baroni potranno festeggiare la massima serie. Città impazzita per la sua squadra di calcio. Balconi colorati, ormai l'agoniata Serie A è dietro l'angolo. Il Lecce, indiscussa capolista in serie B, può scrivere e fare la storia. Pochi sono quelli che potrebbero scrivere anche solo qualche riga. Le vittorie sono appannaggio di pochi eletti, in tutte le categorie. Chi arriva in alto ha qualcosa in più, e merita lodi miste ad applausi. Quel tanto che basta, e sarà storia: bandiere che s’accostano, tinte che si mescolano, profumo di Serie A.

Il Lecce sul treno dei desideri c'è già salito da un pezzo, ora vede solo il traguardo finale ad un passo. Silenzio iniziale e botto finale. Se è vero che ogni vittoria non avviene mai per caso, a Lecce, per raccontare i passaggi, gli episodi curiosi e le ritualità che hanno fatto da cornice ad un’annata da raccontare ai nipotini, potrebbero scriverne un libro. Sì, perchè quel primo posto che ha fatto gioire e commuovere un territorio paese intero è il risultato di un genuino miracolo sportivo costruito dentro e fuori dal campo con pazienza, dedizione, amicizia, goliardia mista a irriducibile scaramanzia. Il successo del Lecce in una parola: essenziale. Non c’è, forse, un aggettivo più idoneo, più opportuno, per descrivere in un solo termine il suo stratosferico campionato. In quel primo posto c’è tutto: la sublimazione della gioia, delle fatiche, della delusioni, delle speranze coltivate per un anno intero. Sul merito non si può discutere: i giallorossi hanno condotto per lunghi tratti il campionato, allungando nel momento decisivo, quando dietro qualcuno perdeva qualche colpo. Il successo, proprio perchè previsto, o per lo meno pronosticato, ha ancor più sapore.

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