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Detenuti producono birra dagli avanzi di pane, il progetto al carcere di Taranto

Ridare speranza e futuro a chi ha trascorso parte della sua vita in carcere. Aiutare chi ha scontato il proprio debito con la giustizia a reinserirsi nella società contando su una professionalità acquisita. È l'obiettivo del progetto "Birrificio in carcere", by birra pugliese "Riscattarsi con gusto", che sarà presentato a Taranto la prossima settimana e che prevede una serie di iniziative finalizzate a contrastare le recidive. La produzione di birra artigianale all'interno del carcere di Taranto permette ai detenuti di realizzare un percorso di formazione e inclusione applicato alla produzione e mescita di birra artigianale a km zero. "L'incremento di attività lavorative all'interno delle strutture penitenziarie, attraverso attività imprenditoriali come il birrificio, possano diventare uno strumento che faciliti non solo il reinserimento, ma può fornire occasioni d'impiego al termine della pena, con conseguente abbattimento del rischio di recidiva", spiega in una nota Luciano Mellone, direttore della struttura penitenziaria di Taranto. Il progetto prevede la sperimentazione produttiva di una birra artigianale preparata dai detenuti con il pane che altrimenti finirebbe nella pattumiera. Sarà una birra chiara, dove la materia prima recuperata (il pane, appunto) va a sostituire in parte il malto d'orzo, conferendo profumi e sapori di crosta di pane a una bevanda dalla gradazione alcolica modestissima.

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