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Lacatena da Forza Italia abbraccia Emiliano. La Sinistra attacca il governatore

I partiti di sinistra si schierano  contro il governatore pugliese Michele Emiliano dopo il passaggio nelle fila della maggioranza del capogruppo di Forza Italia in Regione, Stefano Lacatena. La prima reazione, con conseguenze concrete, è stata già ieri l'uscita dell'ex assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, dal gruppo della lista civica "Con Emiliano", (lo stesso che ha accolto Lacatena) ma sono tante le manifestazioni negative al cambio di casacca. Matteo Renzi e Ivan Scalfarotto (ex candidato alla presidenza della Puglia per Italia Viva) si sono tolti qualche sassolino dalla scarpa, parlando di "inciuci vergognosi" e ricordando di essere stati tacciati proprio di voler portare la destra al potere. Il segretario regionale di Sinistra Italiana, Nico Bavaro, ha scritto che "le personali scelte" di Emiliano "non coincidono con quelle dei partiti e dei movimenti della coalizione.  Il continuo saccheggio del centrodestra ha effetti pesanti e deleteri sulle coalizioni anche nei territori, dove la politica poi si fa concretamente e dove le scelte personali di alcuni si riverberano lasciando macerie.

Perché per un Lacatena che entra nella maggioranza al consiglio regionale, ci sono decine e decine di persone, militanti, con le facce pulite e i pensieri lunghi, che preferiscono starsene a casa, disgustati e delusi".

Anche i leader pugliesi di Articolo 1, Ernesto Abaterusso e Salvatore Piconese, sono andati giù duro: "Oggi in Regione Puglia si è assistito alla fine della buona politica e del buon governo. Il passaggio del Capogruppo di Forza Italia, Stefano Lacatena, nel gruppo consiliare “Con” è l’ennesima conferma di quanto da tempo denunciamo: le liste civiche o il “civismo” del Presidente Emiliano, invece di essere un valore aggiunto, sono diventate quello che temevamo: una “maschera” per metterci dietro di tutto e di più". Parlano di trasformismo e chiedono di aprire un dibattito in seno al centrosinistra. L'ira di questi partiti non dovrebbe avere però conseguenze dirette sugli equilibri in maggioranza. Né IV, né Articolo 1 e nemmeno Sinistra Italiana (che ha però un assessore, Anna Grazia Maraschio), sono infatti rappresentati in Consiglio regionale.

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