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Comuni sciolti per mafia, bufera su Emiliano. Zullo: "Parole gravissime"

Ignazio Zullo (al centro)

È bufera per le frasi pronunciate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante una intervista televisiva in cui ha parlato, tra le altre cose, delle infiltrazioni mafiose nei Comuni. Ad accendere la miccia il capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo: “In tv - dice l'esponente del centrodestra - il presidente Emiliano ci ha abituati a frasi a effetto – infatti, viene così spesso invitato perché le spara talmente grosse che far alzare l’audience – ma oggi le sue parole a ‘Studio Aperto Mag’, su Italia 1, suonano inquietanti: ‘Secondo me le normative sullo scioglimento per mafia vanno perfezionate e rese più garantite, anche perché  i paesi spesso sono molto piccoli e per forza di cose si hanno relazioni con soggetti mafiosi, ma che non per questo le amministrazioni vanno sciolte o costituiscono un pericolo’…

“Un magistrato in aspettativa, un pm che ha combattuto la mafia, come può sostenere che ‘per forza di cose si hanno relazioni con soggetti mafiosi". Qui ci sono due piani che vanno distinti: nell’attività politica, specie in campagna elettorale, ‘per forza di cose’ si viene a contatto con tante persone sconosciute, si stringono mani, si fanno foto… magari non sapendo che si ha a che fare con un delinquente o peggio un mafioso. Poi esiste l’attività amministrativa, il governo delle città, piccole o grandi che siano. In questo caso lo scioglimento dei Comuni avviene per infiltrazioni, non certo per aver stretto la mano o preso un caffè. Specie nei piccoli Comuni dove ci si conosce tutti. Il sindaco del piccolo o grande Comune non deve avere ‘per forza di cose’ relazioni con soggetti mafiosi, deve tenerli alla larga da bandi e assegnazioni!

“Le norme che regolano lo scioglimento dei Comuni per mafia vanno, sicuramente, riviste e rese più garantiste, con un approccio meno inquisitorio e giustizialista. Lo dimostra quel 10% di decreti annullati dal Tar o dal Consiglio di Stato, perché a volte è davvero difficile cogliere la differenza che intercorre tra semplice mala gestio della cosa pubblica e le infiltrazioni mafiose e quindi sono necessarie norme più dettagliate, ma da qui a ‘giustificare’, come fa Emiliano, che nei piccoli Comuni si hanno ‘per forza di cose’ relazioni con i mafiosi è davvero una caduta di stile e di legalità che da Emiliano mai ci saremmo aspettati”

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