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Bari, l'icona della danza Carolyn Carlson al Teatro Abeliano

Il 2 novembre al Teatro Abeliano l’icona della danza Carolyn Carlson
L’icona della danza Carolyn Carlson è a Bari. Mercoledì 2 novembre alle ore 21 andrà in scena al teatro Abeliano "The ways of Land", lo spettacolo è il risultato di un workshop speciale per danzatori professionisti e allievi di livello avanzato, ideato e curato dalla compagnia ResExtensa, con la grande coreografa statunitense Carolyn Carlson.
Carolyn Carlson è da circa una settimana a Bari, accompagnata con la sua storica danzatrice e assistente Sara Orselli e il compositore Paki Zennaro al lavoro con danzatori professionisti arrivati a Bari da varie parti d'Italia per questo evento unico. Un corso formativo speciale (20 ottobre – 5 novembre), offerto in via del tutto eccezionale e specialissima in forma gratuita grazie alle sinergie offerte dall'attività “Unite gli Estremi e Troverete il Vero Centro” di ResExtensa per Le Due Bari del Comune di Bari e il Centro Nazionale di Produzione per la Danza “Porta d’Oriente” – Tra Due Mari”, sempre di ResExtensa, riconosciuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia.
A vent'anni di distanza dal loro prima incontro Elisa Barucchieri e Carolyn Carlson si ritrovano in vesti diversi e a Bari. Dal 1999 al 2002 Carolyn Carlson è stata direttrice del settore danza della Biennale di Venezia. E ha aperto un’accademia di danza contemporanea (Accademia Isola Danza), che ha frequentato Elisa Barucchieri.
Nata in California, Carolyn Carlson si definisce soprattutto una nomade. Dalla Baia di San Francisco all'Università dello Utah, dalla compagnia di Alwin Nikolais a New York a quella di Anne Béranger in Francia, dall’Opéra di Parigi al Teatrodanza La Fenice di Venezia, dal Théâtre de la Ville a Helsinki, dal Ballet de l’Opéra di Bordeaux al Cartoucherie di Parigi, dalla Biennale di Venezia a Roubaix, Carolyn Carlson è una viaggiatrice instancabile, sempre in cammino per sviluppare e condividere il suo universo poetico. Erede dei concetti del movimento, della composizione e della pedagogia di Alwin Nikolais, è arrivata in Francia nel 1971. Con Rituel pour un rêve mort, l'anno successivo firma il suo manifesto poetico, con un approccio che da allora non ha più abbandonato: una danza volta alla filosofia e alla spiritualità.
Al termine "coreografia", Carolyn Carlson preferisce quello di "poesia visiva" per descrivere il suo lavoro. Dare vita a opere che testimoniano il suo pensiero poetico, e con esse a una forma d'arte completa, totale, in cui il movimento occupa un posto privilegiato.
Per quattro decenni, la sua influenza e il suo successo sono stati considerevoli in molti paesi europei. Ha svolto un ruolo chiave nel far emergere la danza contemporanea francese e italiana con il GRTOP all’Opéra de Paris e il Teatrodanza alla Fenice. Ha realizzato più di cento pièce, molte delle quali costituiscono le pagine più importanti della storia della danza, da Density 21,5 a The Year of the horse, da Blue Lady a Steppe, da Maa a Signes, da Writings on water a Inanna.
Nel 2006 il suo lavoro è stato insignito dalla Biennale di Venezia con il primo Leone d'Oro mai assegnato a un coreografo. È anche Comandante delle Arti e delle Lettere e Ufficiale della Legion d'Onore, la più alta onorificenza conferita dallo Stato francese a chi abbia ottenuto meriti in ambito civile, culturale, militare e sportivo.

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