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Taranto si prepara ad essere la capitale internazionale dell'archeologia subacquea

Per tre giorni, dal 16 al 18 dicembre, Taranto sarà la capitale internazionale dell’archeologia subacquea: 60 studiosi provenienti dall’Italia e da altri Paesi (Argentina, Francia, Bulgaria, Croazia, Malta, Spagna, Danimarca e Croazia) si confronteranno su tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo.

L’occasione è fornita dal simposio di archeologia subacquea che si terrà nel circolo ufficiali della Marina militare. Sarà l’occasione per presentare un accordo siglato tra Tap (Trans Adriatic Pipeline) e la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. L’intesa, in particolare, prevede una donazione di Tap finalizzata al restauro e all’esposizione dei 22 reperti ceramici pertinenti al carico del relitto alto-arcaico recuperato nel Canale di Otranto alla profondità di 780 metri. Il 18 dicembre il simposio si concluderà proprio con l’inaugurazione dell’esposizione da titolo «Restauri in mostra: i materiali del relitto alto-arcaico del Canale di Otranto», nel laboratorio di restauro della Soprintendenza nazionale in via Viola. Sarà possibile osservare i restauratori mentre effettuano attività conservative e diagnostiche direttamente sui reperti. «Tap - sottolinea il managing director Luca Schieppati - è da sempre impegnata nella salvaguardia del patrimonio culturale dei paesi attraversati dal gasdotto e ha impiegato svariate centinaia di archeologi nelle operazioni di gestione e messa in sicurezza dei numerosi siti e manufatti rinvenuti lungo il percorso della tubazione. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questa eccezionale scoperta». Per Barbara Davidde, della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, «il ritrovamento di un giacimento d’alto fondale costituisce anche una grande opportunità scientifica poiché ci si può imbattere in siti ancora in gran parte intatti e capaci pertanto di restituire preziosissime informazioni di carattere storico e archeologico».

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