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Bari, mammografia prevista per il 15 novembre. Ma la convocazione arriva il giorno dopo!

La mammografia gratuita prevista dagli screening regionali è fissata il 15 novembre ma la lettera di convocazione arriva il giorno dopo. Resta da capire se per colpa della Asl o per un disservizio del sistema postale. Fatto sta che per una donna della provincia di Bari si è trattato di una vera beffa, tanto da scatenare la reazione del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Michele Picaro: “Che tipo di prevenzione intendono fare la ASL di Bari e la Regione Puglia mandando lettere dove si invitano le donne tra i 50/69 anni a presentarsi in un ospedale di Bari per effettuare gratuitamente la mammografia, ma la lettera arriva dopo la fissazione dell’appuntamento?", si chiede. "La denuncia parte da una donna residente nel Barese che ha ricevuto solo il 16 novembre scorso una lettera dell’ASL di Bari dove la invitava ad andare alla Clinica Santa Maria per effettuare lo screening, peccato che l’appuntamento era per il 15 novembre (il giorno prima dell’arrivo della lettera) e bisognava dare conferma ben 7 giorni prima! Ma sembra che nella stessa situazione siano tante donne che coglierebbero al volo l’opportunità di eseguire la mammografia gratuitamente, specie in un momento come questo.

Chiaramente oltre il danno la beffa, perché la donna in questione ha subito cercato di comunicare il disguido chiamando un numero verde al quale non ha risposto mai nessuno, anzi una voce preregistrata invitava ad attendere perché al più presto avrebbe risposto un operatore dissolto nella musica sinfonica di sottofondo!
Ma oltre il danno che viene fatto per cui tante donne non fanno la preziosa prevenzione che consentirebbe di individuare sul nascere un carcinoma e quindi sconfiggerlo vittoriosamente, quale spreco di denaro pubblico c’è dietro tutto questo? Invio di lettere che non arrivano in tempo e medici in attesa di visite che sono sicuramente meno di quelle che sarebbero se il sistema funzionasse.
“Per questo motivo ho chiesto l’audizione dell’assessore Palese per conoscere quale percentuale di donne risponde all’invito allo screening rispetto alle donne pugliesi che si ritrovano nella fascia fra i 50/69 anni, perché se la risposta non è adeguata forse il vulnus è proprio nell’organizzazione.”

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