Lunedì 29 Aprile 2024

Bari, gambizzarono un pregiudicato e ferirono la fidanzata minorenne: 4 arresti

I carabinieri del comando provinciale di Bari hanno eseguito quattro arresti in carcere ed una misura di obbligo di dimora nel comune di residenza a carico di cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in duplice tentato omicidio, favoreggiamento, porto e detenzione di arma comune da sparo, esplosione di colpi di arma da fuoco, con l'aggravante del metodo mafioso. I fatti. Alle 19.30 del 19 marzo scorso, nel quartiere San Paolo, tre uomini, di 48, 45 e 28 anni, allo scopo di rispondere all’aggressione di un appartenente ad un gruppo rivale, un 24enne del posto, a bordo di un’auto avrebbero affiancato la vettura condotta dal 24enne ed esploso almeno 7 colpi di arma da fuoco ferendolo all’anca e coscia. A bordo con lui la fidanzata, 16enne, ferita a sua volta a gamba e caviglia. Il quinto indagato è il già citato 24enne, che poche ore prima di subire l’agguato avrebbe esploso a sua volta dei colpi di arma da fuoco verso l’abitazione di uno dei tre rivali, fortunatamente senza colpire nessuno. Chiude il quadro una donna di 48 anni, che si sarebbe adoperata per sviare le indagini sui tre, fornendo false dichiarazioni e sporgendo una falsa denuncia di furto dell’auto utilizzata per l’agguato, in realtà fatta demolire, ricevendo, in cambio, 3mila euro quale risarcimento: a lei è stato imposto l'obbligo di dimora.

I primi spari dopo video TikTok

Dall'ordinanza che ha portato oggi ai quattro arresti per gli agguati tra clan rivali a Bari, emerge che il 24enne Nicola Cassano il pomeriggio del 19 marzo aveva sparato contro casa di Michele Minella, nel quartiere San Paolo, per vendicarsi di alcuni video pubblicati su TikTok in cui venivano presi in giro sia Cassano sia il clan a cui sarebbe affiliato, quello degli Strisciuglio. Inoltre, a quanto si evince da una intercettazione, nel momento in cui Cassano ha sparato nel cortile dell'abitazione di Minella stava giocando una bambina. La risposta di Minella, del cognato Giovanni Montani e di Davide Pascazio non si fece attendere: poche ore dopo raggiunsero Cassano e spararono sette colpi di pistola contro l'auto in cui si trovava con la sua fidanzata 16enne, ferendo entrambi. Un agguato in stile "mafioso", viene evidenziato nell'ordinanza, perche' a volto scoperto, alle 19.30 di sabato in una arteria principale del quartiere piena di gente, con sfrontatezza e con l'intento di intimidire i cittadini. Proprio le modalita' dell'agguato vengono criticate da due amici di Cassano secondo i quali non e' stato corretto colpirlo mentre era in auto con la sua ragazza: "Se devi andare a colpire vai", ma "non con la ragazza nella macchina".  

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