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Choc al Policlinico di Bari, licenziate dopo 20 anni di lavoro le addette al Sistema informativo

Il Policlinico di Bari

Dopo 20 anni di precarietà arriva la beffa. Ad un giorno dalla scadenza contrattuale delle lavoratrici del Sistema Informativo Sanitario Regionale, servizio della Regione Puglia incardinato presso il Policlinico di Bari, nessuna proroga dei contratti risulta in cantiere.
“La nostra richiesta di incontro, trasmessa in data 21 Settembre 2022 al presidente della Regione Michele Emiliano, all'assessore alla Sanità Rocco Palese, al responsabile del Dipartimento Salute Vito Montanaro e al Policlinico di Bari, per affrontare la questione non ha ricevuto alcun riscontro” dichiara Alessandro Castellana – Segretario Generale Nidil Cgil Bari - “Questo dimostra che la controparte, oltre a mettere per strada lavoratrici precarie da 20 anni, manifesta un totale disinteresse per le relazioni sindacali.”
Da 20 anni queste lavoratrici sono un punto di riferimento per gli utenti della sanità pugliese che cercano informazioni sul sistema sanitario. Il servizio, inizialmente incardinato presso ARESS, poi presso INNOVAPUGLIA e attualmente presso il Policlinico, dal 1 Ottobre non verrà più erogato. Un beffa non solo per queste lavoratrici, costrette alla precarietà per 20 anni, ma anche per i cittadini pugliesi che pagheranno l'ennesimo disservizio della sanità pugliese.
“La Regione Puglia intervenga immediatamente per porre fine a questo scempio” dichiara Maria Giorgia Vulcano – Segretaria Generale NIDIL CGIL PUGLIA - “Noi non staremo sicuramente a guardare. Non avendo ricevuto alcun riscontro dalle parti chiamate in causa per risolvere il problema, in data odierna, abbiamo indetto una mobilitazione permanente. Non ci fermeremo sino a quando non verrà trovata una soluzione occupazionale per queste lavoratrici. La prima data di protesta sarà il 4 ottobre in cui realizzeremo un sit-in presso la Regione Puglia dalle ore 10.30. Abbiamo anche intenzione di coinvolgere la task force regionale sulle crisi occupazionali.”

“Non riteniamo plausibile che chi dovrebbe essere deputato alla tutela della cosa pubblica metta per strada delle lavoratrici con figli e mutui da pagare, soprattutto in questa fase di crisi.” - concludono i Segretari di categoria - “Sosterremo la battaglia di queste lavoratrici per difendere il loro diritto al lavoro e quello dei cittadini all'assistenza in campo sanitario”.

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