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Discarica di rifiuti speciali a Bitonto: scontro tra il Comune e Città Metropolitana di Bari

L'amministrazione intende chiedere la revoca in autotutela delle risultanze della conferenza di servizi

"No" alla discarica di rifiuti speciali a Bitonto. È scontro istituzionale fra il neo sindaco del comune in provincia di Bari, Francesco Paolo Ricci, e la conferenza di servizi, di cui fa parte anche la Città Metropolitana sul progetto della società Fer.Live, che intende realizzare un impianto di rifiuti speciali non pericolosi in località Colaianni.
“Questa mattina – fa sapere il neoeletto sindaco, al suo primo giorno di lavoro a Palazzo Gentile – la conferenza di servizi per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale alla Fer.Live, svoltasi a Bari negli uffici della Città Metropolitana, ha espresso parere favorevole alla realizzazione e gestione dell’ecomostro, nonostante il parere urbanistico contrario del Comune e, soprattutto, la denuncia da parte dell’Ufficio tecnico comunale di evidenti vizi di illegittimità procedurale”.

“Il nostro impegno – dichiara Ricci – è quello di perseguire anche nelle sedi giudiziarie l’obiettivo di impedire la realizzazione di questa discarica incompatibile con le caratteristiche geomorfologiche di un territorio a forte vocazione agricola, che determinerebbe la movimentazione di circa 180 mila tonnellate di rifiuti speciali annui lungo le nostre strade di campagna”. Il Comune di Bitonto, dunque, chiederà, attraverso l’Ufficio legale prontamente allertato dal sindaco, la revoca in autotutela delle risultanze dell’odierna conferenza di servizi.
“È un primo atto doveroso – spiega l’avvocato Ricci – anche in considerazione di quanto dichiarato nel verbale odierno dal rappresentante dell’Ufficio tecnico comunale in merito all’attivazione del meccanismo previsto dalla legge in caso di dissenso da parte di una Autorità competente in sede di conferenza”.

E aggiunge: “Uno degli obiettivi del mio mandato amministrativo è raggiungere nel corso del quinquennio il perfetto equilibrio tra natura e uso delle risorse. I futuri insediamenti antropici dovranno essere rispettosi della sensibilità dei luoghi. In prossimità di Lama di Macina ovvero Lama Balice sarà possibile avviare solo processi economici sostenibili, fondati sulla salvaguardia e sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico. Nessuna valorizzazione, però, potrà essere fattivamente attuabile se non si provvederà a salvaguardare il corridoio ecologico con interventi appropriati fondati sui caratteri idrologici e geomorfologici del territorio”.

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