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La Flai CGIL denuncia: "Aumenta il caporalato e anche ad Andria spunta un ghetto"

«Aumenta il caporalato ed anche ad Andria spunta un ghetto». Lo denuncia Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.
«Ancora una volta assistiamo alla presenza di un ghetto alla periferia di Andria - dice il sindacalista - che, da quanto ci risulta, ospita immigrati, uomini e donne, per lo più di nazionalità africana, pronti a lavorare in condizioni di sfruttamento e sottopagati pur di guadagnare qualcosa da inviare alle famiglie rimaste nel loro Paese d’origine».
«Non siamo mai stati a favore dei ghetti, ma invece crediamo molto nell’accoglienza e siamo convinti che i problemi si debbano affrontare a monte - prosegue Riglietti -, predisponendo strutture attrezzate nella consapevolezza che ci sono periodi dell’anno in cui, anche nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani, in particolar modo per la raccolta del pomodoro, delle olive e dell’ortofrutta più in generale, migliaia di immigrati di varie etnie arrivano per lavorare nelle nostre terre».
I dati in possesso della Cgil riferiscono che, negli elenchi anagrafici 2021 pubblicati dall’Inps lo scorso 31 marzo, nella Bat risultano iscritti 2817 lavoratori stranieri, cui si va ad aggiungere durante le campagne di raccolta qualche migliaio di «invisibili».
Riglietti ricorda che «saranno circa 114 milioni di euro le risorse provenienti dal Pnrr previsti per la Puglia, che verranno destinate ai comuni proprio con l’obiettivo di superare i ghetti, lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura. Riteniamo che questa sia un’opportunità data ai sindaci dei comuni interessati al fenomeno».

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