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Incidente sul lavoro: operaio 72enne precipita e muore a Lecce

L'ospedale Vito Fazzi di Lecce

E’ morto in ospedale l’operaio caduto stamane nel corso dei lavori in un appartamento a Lecce, in via Parini all'interno del civico 3. Il magistrato ha aperto un fascicolo e il cantiere è stato sequestrato. Donato Marti, 72 anni, di Avetrana, in provincia di Taranto, per cause ancora poco chiare, forse un piede messo in fallo o un malore, ha perso l’equilibrio cadendo dall’abitazione in cui erano in corso lavori di ristrutturazione. Ha fatto un volo di 4-5 metri battendo la testa sull'asfalto. Sono stati altri operai a dare l’allarme e sul posto sono giunte le forze dell’ordine e i sanitari del 118 che dopo le prime cure hanno trasportato in codice rosso l’uomo all’ospedale Vito Fazzi di Lecce: traumi cranico e toracico e sospetta lesione degli organi interni sono stati fatali.

In via Parini sono giunti anche i tecnici dello Spesal per verificare il rispetto della normativa vigente in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Pianti, urla e disperazione del figlio che si è sentito male ed è stato soccorso dall'automedica. «Dinanzi all'ennesima tragedia sul lavoro, non riteniamo più possibile assistere in maniera inerme, quasi rassegnata, a ciò che sta accadendo con frequenza quasi settimanale». Lo sottolinea, in una nota, Ada Chirizzi, segretaria generale della Cisl Lecce. Per la rappresentante sindacale, «è inaccettabile la scia di sangue che sta investendo la provincia di Lecce con l'ennesimo incidente mortale in un cantiere edile. La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro devono essere, lo ribadiamo con forza, la priorità nell'azione da parte del Governo in tema di lavoro. È necessario intensificare i controlli e inasprire le sanzioni ma bisogna soprattutto rafforzare la formazione e investire nella cultura della prevenzione. La qualificazione delle imprese con la patente a punti e una norma premiale per quelle in regola possono aiutare a fermare questa strage senza fine».

In un altro comunicato, Salvatore Giannetto, segretario generale della Uil Lecce e Paola Esposito, segretaria generale della Feneal-Uil Lecce, hanno evidenziato che «le morti sul lavoro sono tutte inaccettabili, quella di un operaio edile di 72 anni che precipita da un'altezza di 4-5 metri fa ancora più rabbia. Al di là della ricostruzione della dinamica del drammatico incidente sul lavoro accaduto questa mattina a Lecce, come Uil del territorio non possiamo non gridare tutta la nostra indignazione per un'altra vita spezzata, per l'assurdità di finire uccisi nello svolgimento del proprio lavoro, un lavoro pesante a un'età decisamente inadatta».

«È noto - hanno aggiunto i dirigenti della Uil leccese - che nell'edilizia l'aspettativa di vita dei lavoratori sia tra le più basse mentre le statistiche su infortuni e malattie gravi ed invalidanti siano invece tra le più alte, per questo un intervento mirato non è più rinviabile: bisogna riconoscere la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni e delle lavorazioni più pesanti, perché i lavori non sono tutti uguali. Dobbiamo alzare il livello della mobilitazione di massa per richiamare l'attenzione dell'intero Paese sulla drammatica condizione di chi esce da casa per guadagnarsi il pane quotidiano e va incontro ad un tragico destino».

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