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Aggressione a disabile in una struttura di Bari: assolto educatore

I fatti risalgono al 2016. La famiglia riteneva che il ragazzo fosse stato "rimproverato con modalità eccessivamente aggressive e gratuitamente sproporzionate", ma il giudice ha ritenuto che l'educatore avesse agito correttamente

Rimproverando e bloccando, mettendosi a cavalcioni sul suo corpo, un ragazzo con sindrome di Down, un operatore che, all'epoca dei fatti contestati, nel dicembre 2016, lavorava nel centro diurno socio educativo riabilitativo San Nicola di Bari, non avrebbe abusato dei mezzi di correzione.

Il Tribunale monocratico di Bari lo ha assolto "perché il fatto non costituisce reato". All'imputato la pm Chiara Giordano contestava di aver aggredito il ragazzo, all'epoca 27enne, ospite della struttura. In particolare, stando alla denuncia della famiglia, il disabile sarebbe stato prima "rimproverato con modalità eccessivamente aggressive e gratuitamente sproporzionate", poi, nel spostare la sedia sulla quale era seduto, l'educatore lo avrebbe fatto cadere, lo avrebbe strattonato e bloccato sul pavimento mettendosi a cavalcioni su di lui dopo averlo trascinato da sotto il tavolo dove si era rifugiato. I giudici hanno condiviso la tesi della difesa, rappresentata dall'avvocato Antonio Portincasa, ritenendo che l'educatore avesse agito correttamente.

"Con la pronuncia assolutoria è stata esclusa qualsivoglia responsabilità penale e accertata la correttezza dell'operato del centro San Nicola e del suo educatore - dichiarano gli avvocati Portincasa e Antonio La Scala, che rappresenta la struttura -. Si ritiene che la notizia meriti la giusta considerazione, atteso che all'epoca dei fatti sia il centro San Nicola che il proprio educatore furono oggetto di particolare attenzione mediatica che ne mise in discussione la correttezza e l'onorabilità".

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