Minigonne e top vietati a scuola. Servono delle "regole minime di continenza" tra i banchi e i corridoi. Al bando quindi abiti succinti di qualsiasi foggia e scollature. Il provvedimento arriva dal Liceo scientifico "Banzi" di Lecce, dove la dirigente scolastica Antonella Manca ha preso carta e penna scrivendo a studenti e insegnanti. "Se volete indossare determinati abiti fatelo fuori da qui, a scuola si sta in maniera decorosa", quanto scritto nella circolare che ha sollevato polemiche tra chi legge tra le righe del provvedimento una forzatura in questi tempi. Si rammenta al personale della scuola - si legge nel documento condiviso con l'intero corpo docente - agli studenti e ai genitori, che la scuola è un ambiente educativo, nonché un luogo istituzionale che merita adeguato rispetto e ciò implica che ciascuno lo frequenti con un abbigliamento sobrio e decoroso, consono all'ambiente scolastico. Nell’ovvia considerazione che i concetti di decoro e sobrietà sono suscettibili di inevitabile varietà interpretativa e senza voler limitare la libertà individuale - si legge ancora nella circolare - si invitano le SS.LL. a non indossare, per motivi di decoro e rispetto dell’istituzione scolastica, abiti che evochino tenute estive, o anche balneari, del tutto fuori posto in un contesto scolastico, come stabilito nel Regolamento d’Istituto".
Intervenuta a "Pomeriggio Cinque" , la preside ha voluto spiegare cosa c'è dietro a questa iniziativa: "Il mio non è un divieto ma un invito a riflettere sull'adeguatezza dell'abbigliamento nel contesto scolastico - ha puntualizzato - la scuola è la prima istituzione con cui i ragazzi entrano in contatto. Per questo ritengo che sia importante trasmette l'idea del rispetto dell'istituzione. Non si vuole limitare la libertà personale, ma l'educazione non è un fatto privato ma un qualcosa legato alla comunità ed è importante che all'interno di una comunità ci siano delle regole, che sono un valore".
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