Martedì 30 Aprile 2024

Arrestati i "re" dei finti bonus. Due pugliesi erano latitanti in Colombia e a Santo Domingo

Un imprenditore di Barletta ed un commercialista di Bisceglie sono stati arrestati in Sud America, dove erano latitanti, a seguito degli sviluppi di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Rimini, che lo scorso gennaio aveva già eseguito 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni in Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Fu colpito un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini, ma ramificato in tutto il territorio nazionale, composto da 56 associati e 22 prestanome, indagati con l’accusa di aver frodato lo Stato italiano per 440 milioni di euro commercializzando falsi crediti di imposta, i cosiddetti “bonus”, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo durante la fase più acuta dell’emergenza covid. Solo due indagati erano riusciti a sottrarsi alle misure, vale a dire il capo del ramo pugliese dell’organizzazione ed un commercialista: pochi giorni prima dell’esecuzione dell’ordinanza erano volati a Santo Domingo ed in Colombia per una breve vacanza ma, venuti a conoscenza della retata, avevano deciso di non rientrare più in Italia, convinti di essere ormai al sicuro in quel paradiso tropicale. Ma gli inquirenti hanno richiesto al Ministero della Giustizia italiano l’emissione di un mandato di arresto internazionale e, così, il commercialista è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà in attesa delle procedure di estradizione. L’imprenditore era invece a Santo Domingo, dove è stato fermato dopo un accurato pedinamento effettuato dalla polizia dominicana: aveva con sé numerosi telefoni cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità e oltre dieci carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro. Lui è già stato fatto rientrare in Italia e adesso è ristretto presso la casa circondariale di Rimini.

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