I racconti dei circa 2.000 profughi fuggiti dalla guerra e giunti in Puglia sono finiti in un fascicolo d'inchiesta aperto dalla Procura di Bari sui presunti crimini di guerra commessi da soldati russi su civili ucraini. L'indagine per il momento è a carico di ignoti. L'iniziativa fa seguito alla richiesta avanzata da Eurojust alle Procure presso la Corte penale internazionale e nei diversi Stati membri di "conservare, analizzare e archiviare le prove relative a crimini contro l'umanità commessi in Ucraina". A Bari l'indagine, delegata alla Polizia, è coordinata dal procuratore Roberto Rossi e dall'aggiunto Francesco Giannella.
A quanto si apprende tutti coloro che arrivano, soprattutto in aereo da Cracovia, vengono sentiti dai poliziotti. "Racconti terribili" dicono gli investigatori, sui cui contenuti mantengono il massimo riserbo. Tra i reati che potrebbero essere ipotizzati una volta raccolte tutte le testimonianze, ci sono anche crimini sessuali, ma soprattutto omicidi e violenze di vario tipo.
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