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Ucraina, 250 famiglie disponibili all'accoglienza a Bari e Bitonto

Sono 250 le famiglie che la Caritas di Bari e Bitonto ha censito perché disponibili ad accogliere profughi ucraini in fuga dagli orrori della guerra. Lo rende noto la stessa associazione cattolica impegnata negli aiuti alla popolazione sofferente a causa dell'invasione russa. Sono inoltre 29 i posti messi a disposizione per i "corridoi umanitari" promossi da Caritas italiana e 50 messi a disposizione gratuitamente dalla cabina di regia coordinata dalla Prefettura di Bari: si tratta di 35 posti in enti, parrocchie e strutture religiose e 15 in famiglie. A lavoro c'è anche una equipe multidisciplinare composta da psicologi, educatori e interpreti che aiutano i profughi nel disbrigo delle pratiche burocratiche, nell'accompagnamento scolastico e nella mediazione linguistica. La Caritas diocesana nelle ultime due settimane ha lavorato costantemente per predisporre l'intera macchina dell'accoglienza. "L'emergenza - spiegano i volontari - ha richiesto molta flessibilità e necessità di rivedere quotidianamente l'applicabilità della proposta di accoglienza". Per questo è costante il contatto con Caritas italiana anche se la sezione barese non registra "un importante afflusso di profughi ucraini sul territorio" ma "la situazione è in continuo divenire". "Sarebbe bello che ogni comunità potesse fare esperienza di accoglienza di almeno un nucleo di ucraini", è l'invito della Caritas diocesana barese ricordando che "l'ondata di solidarietà" può trasformarsi "in scelte ordinarie di accoglienza, verso tutti. La comunità dovrà anche misurarsi con richieste che potranno rivelarsi brevi o anche medio - lunghe". La Caritas sta disponendo un "patto di accoglienza" che possa moralmente impegnare reciprocamente chi accoglie e chi viene accolto.

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