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L'usura dilaga, a Bari 500 persone in difficoltà

Sono 500 le persone indebitate e a rischio usura che hanno chiesto aiuto nell'ultimo anno alla Fondazione  Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari. È quanto emerso dalla relazione socio-pastorale della Fondazione, da ventisette anni sul territorio pugliese per educare, prevenire, credere, informare servire e condividere. "La Fondazione interviene  a loro sostegno attraverso i fondi ministeriali (Fondo della Solidarietà ai sensi della L. 108/96), i Fondi Regionali e i fondi propri -  ha dichiarato il Presidente della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici, Mons. Alberto D’Urso - Con i Fondi dello Stato gli interventi sono di importi elevati,  rivolti per la maggior parte a salvare le  abitazioni prossime  alle  vendite per mutui non pagati. Tale forma peraltro è quella che più ci fornisce garanzie, in quanto lungo è il cammino per arrivare all’espropriazione e quindi all’addebito sui Fondi di Stato. Sono stati garantiti 4 mutui ipotecari di importo variabile e di durata di 15 o 20 anni; inoltre un finanziamento chirografario, per un totale di 301.000,00 euro. Dall’inizio dell’attività, la Fondazione ha garantito 782 finanziamenti bancari per un totale di circa 45,5 milioni di euro”.
“Le Fondazioni Antiusura sono presìdi di umanità e di educazione alla legalità, che trovano nella Parola di Dio illuminante ispirazione.  I volontari sono uomini e donne  di ascolto, di prossimità, impegnati a fronteggiare l’usura e la corruzione,  cercando di trasmettere speranza alle vittime, affinché possano recuperare fiducia e speranza nel futuro, ha dichiarato Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo Di Bari – Bitonto”.
La Relazione Annuale del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura dell’anno 2021 mette in evidenza come nel periodo gennaio-dicembre siano pervenute al Comitato  501 istanze, 284 ai fini del beneficio economico dell’elargizione (per estorsione) e 217 per l’erogazione del mutuo (per usura). Dal confronto con lo scorso anno, il  2020, risulta confermata una generale diminuzione delle richieste da parte di entrambe le tipologie di vittime. Con riguardo poi al diminuito numero di istanze per usura.  La riflessione è meritevole di approfondimento ove si consideri che tale dato comprende anche le istanze presentate a seguito di denunce nei confronti di istituti di credito (cd “usura bancaria”). Tali istanze finiscono con l’incidere anche sul numero delle delibere  di non accoglimento /preavvisi di diniego, in quanto i relativi procedimenti vengono, nella maggior parte, archiviati.
Nel 2021,  la Puglia ha presentato (seconda regione dopo la Campania) 62 pratiche per estorsione e 27 pratiche per usura (prima regione al pari della Campania). Inoltre alla Puglia sono confluiti (terza regione dopo Campania e Sicilia) circa 2,8 milioni di euro per rimborsi per estorsione e usura.
Si rilevano, dalla Relazione sull’Amministrazione della Giustizia, periodo luglio 2020 – 30 giugno 2021,  a cura della Corte d’Appello di Bari,  i seguenti dati: i reati di estorsione passati da 963 a 897; stesso andamento per quelli  riguardanti il reato di usura, passati da 101 a 83 (nel 2018, 135). I procedimenti esecutivi immobiliari presso i Tribunali di Bari, Foggia e Trani sono 2265 in totale. Nel solo Tribunale di Bari sono pervenuti, 642 e definiti 1028. (Cfr. Allegato 4). I fallimenti, mai come quest’anno (2021), sono stati 458 in totale nei tre tribunali di Bari-Foggia-Trani. Rispetto allo scorso anno sono aumentati più del 32%. Anche quest’anno la Fondazione è intervenuta più volte per impedire la vendita di immobili, assicurando ogni possibile sostegno giuridico ed economico alle famiglie sull’orlo della disperazione perché prossime ad essere private di questo bene.
Una risorsa  importante , ancora una volta, è giunta dalla Regione Puglia: sulla scorta dei 150 mila euro stanziati lo scorso anno, sono giunti ancora 100 mila euro da destinare a favore di privati e piccoli imprenditori che abbiano patito in maniera più o meno devastante le implicazioni della pandemia, erogando rispettivamente  un contributo massimo di 5 mila  e 2 mila euro. Si è subito dato corso alla distribuzione allargando la base dei fruitori.
La Fondazione ha svolto una capillare azione di solidarietà nei confronti di coloro che  non avevano i requisiti per  accedere ai  Fondi di  Stato suddetti, facendo ricorso ai Fondi Propri,  erogando 8 Sovvenzioni, a titolo gratuito, da rimborsare a piccole rate mensili, per un totale di oltre 34 mila euro.

Gli interventi giunti a buon fine sono stati possibili grazie anche alle anticipazioni concesse dalla Fondazione con i Fondi Propri, rivolte alla rinegoziazione dei mutui, ovvero la possibilità di rimodulare alcuni termini del contratto (la durata, la tipologia, il tasso di interesse), e alla sospensione del pagamento delle rate per un tempo massimo di 12 mesi. In tali casi, (ben dieci posizioni), le banche hanno acconsentito dietro precise assicurazioni che la garanzia prestata fosse estesa per tutto il periodo dell’allungamento. Per esse la Fondazione, come sempre, ha fatto da tutor e ha fornito assistenza in tutte le fasi: dall’istruttoria della pratica all’incontro in banca, fino alla nuova contabilizzazione.
In alcuni casi è stato possibile promuovere  dei percorsi  con alcune diocesi per assicurare le anticipazioni necessarie per il rientro in bonis delle persone “a rischio casa”. L’esperienza positiva ha permesso la ripresa del normale pagamento delle rate. Per la restituzione di tali anticipazioni, le diocesi hanno concordato dei piani agevolati di rientro. Questa procedura, visti i risultati, sarà ipotizzata tutte le volte che se ne verificherà la percorribilità

In alcuni casi la Fondazione ha dovuto prendere atto,  che delle persone/famiglie, non potendo rispettare il piano di rimborso per l’acquisto della casa tramite il mutuo contratto negli anni precedenti per la perdita di lavoro o per sopravvenuta cassa integrazione, hanno dovuto “svendere” la casa per ripianare i debiti. Laddove nemmeno le Sovvenzioni sono apparse insufficienti o non possibili, si è proceduto con le Beneficenze,  che nel 2021 ammontano a oltre 67 mila euro.

Un grosso aiuto è fornito dalle  Diocesi convenzionate, a mezzo dei loro contributi annuali. Abbiamo ricevuto contributo dalle Diocesi di Brindisi, Castellaneta, Nardò- Gallipoli, Taranto, Oria, Trani e Bari. Apprezziamo il lavoro pre-istruttorio dei responsabili diocesani. “Con molta onestà, rileviamo che senza il loro aiuto, tante pratiche, soprattutto per piccoli interventi, non avrebbero potuto avere seguito”, si legge nella relazione annuale socio-pastorale.

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