Domenica 28 Aprile 2024

Lecce, annullata in appello la condanna all'ex gip Michele Nardi

Il tribunale di Lecce

La Corte d’appello di Lecce, dichiarando la propria incompetenza territoriale in favore della Procura di Potenza, ha annullato la sentenza di primo grado con la quale l’ex gip tranese Michele Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Nardi era accusato di aver garantito esiti processuali favorevoli in più vicende giudiziarie e tributarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini dei pm di Trani in cambio di danaro, gioielli e varie utilità. La sentenza è stata annullata anche nei confronti degli altri 4 imputati. «Sono stato trattenuto due anni e mezzo in custodia cautelare in carcere da una Procura e un Tribunale incompetenti territorialmente, così come avevo eccepito sin dal primo momento dell’arresto, anzi ancora prima, in una memoria difensiva che è stata definita un tentativo di depistaggio e, invece, avevo ragione io». Lo afferma in lacrime l'ex gip di Trani, Michele Nardi, commentando la decisione della Corte d’appello di Lecce. «E' stata distrutta la mia vita, quella della mia famiglia - accusa - da un Tribunale, una Procura che non aveva alcuna competenza in materia. Io voglio far emergere la verità perché la verità è dalla mia parte. Io sono innocente, l’ho sempre urlato e, nonostante 30 mesi di custodia cautelare, non mi sono mai piegato ad ammettere qualcosa che non avevo fatto perché io non l’ho fatto, perché non ho commesso reati e ho avuto il coraggio di andare avanti e di testimoniarlo sulla mia pelle, con 30 mesi di tortura». «Queste decisioni si prendono quando si è convinti che nel merito le cose non stanno come dice l'accusa, altrimenti non si arriva a queste conclusioni che riportano il processo alle sue fondamenta». Lo dicono i legali dell’ex giudice di Trani Michele Nardi, Domenico Mariani e Carlo Taormina. I giudici hanno quindi trasmesso gli atti alla Procura di Potenza, ritenendola competente ad indagare. "Noi combatteremo in questo processo per far emergere l’assoluta innocenza del dottor Nardi, a cui dovrà essere restituita la dignità che gli è stata tolta senza un fondamento, da una sentenza ignobile».

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