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Foggia, domani manifestazione della Polizia penitenziaria

Gli agenti si incateneranno davanti al carcere per chiedere il passaggio al Ministero degli Interni. La data è stata scelta perché ricorre il secondo anniversario dell'evasione di 73 detenuti

Domani, venerdì 25 marzo, il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe ha indetto una manifestazione di protesta degli agenti che, «davanti al carcere di Foggia - fa sapere il segretario nazionale Federico Pilagatti - si incateneranno, bruceranno le tessere e inizieranno la raccolta delle firme per il passaggio al Ministero degli Interni».

L'occasione della manifestazione è data dal secondo anniversario dell'evasione di 73 detenuti proprio dal penitenziario di Foggia, evento dopo il quale la situazione, secondo il Sappe «è peggiorata con detenuti che fanno quello che vogliono contando sul fatto che si è depotenziato l'unico baluardo a difesa delle legalità e istituzioni all'interno dei penitenziari. Le criticità sono aumentate - spiega Pilagatti - soprattutto da quando il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria hanno collocato i detenuti psichiatrici insieme con tutti gli altri, senza però un'assistenza adeguata, in assenza della quale sono i poliziotti che ne pagano le conseguenze».

I dati in possesso del Sappe riferiscono che a Foggia ci sono solo tre educatori per 600 detenuti, a Taranto sempre 3 per 700. E nel frattempo a Foggia a due anni di distanza da quella maxi evasione, l'organico della Polizia penitenziaria, che nel 2000 era di 350 unità, adesso vede in servizio 270 agenti effettivi.
La richiesta del passaggio della Polizia penitenziaria alle dipendenze del Ministero degli interni è legata al fatto che «la sicurezza delle carceri - concludi Pilagatti - è ormai diventato un problema di carattere nazionale».

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