«È un vortice di pensieri e tanto dolore nella mia mente che adesso non sono in grado di esprimere. Voglio solo trovare il corpo di mio figlio, quello chiedo disperatamente».
Così Maria Comitangelo, la mamma del 24enne barlettano Michele Cilli, scomparso nel nulla la notte tra il 15 e il 16 gennaio scorsi. Ieri la Procura di Trani ha chiesto e ottenuto l'arresto di due persone e per la prima volta ha parlato di omicidio. La ricostruzione dei fatti è apparsa certosina, ma mancano ancora movente del delitto e corpo del ragazzo.
Sua madre, intanto, è ancora incredula per l'accaduto e riferisce che «Michele aveva avuto piccoli precedenti per spaccio, ma aveva saldato il suo conto con la giustizia e ormai viveva una vita tranquilla svolgendo lavori saltuari».
Un teste ha riferito che il presunto autore dell'omicidio, Dario Sarcina, tre anni prima aveva minacciato di morte Cilli. Ma cosa sia accaduto nei tre anni successivi è ancora al vaglio degli inquirenti, come pure l'entrata in scena della figura di Cosimo Damiano Borracino, arrestato con Sarcina per concorso in omicidio.
In altre parole, su Barletta e sulla Bat si allunga l'ombra della lupara bianca, ed è questo il motivo per cui la madre di Michele Cilli, per il momento, non pensa alla vicenda giudiziaria: «Prima voglio il corpo di mio figlio, poi chiederà giustizia per lui».
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