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Incidente sul lavoro al porto di Taranto, morto operaio colpito da un telaio

Per l'addetto della compagnia portuale, Massimo De Vita, non c'è stato nulla da fare. Nella parte pubblica del quarto sporgente dello scalo, già in passato, erano avvenuti altri incedenti

Un lavoratore ha perso la vita questa mattina nel porto di Taranto. Il tragico incidente sul lavoro è avvenuto intorno alle otto nella parte pubblica del quarto sporgente dello scalo di Taranto.

E’ stato un telaio di ferro a uccidere, questa mattina, un addetto della compagnia portuale, Massimo De Vita, e non delle pale eoliche trasbordate da una nave come si era appreso in un rimo momento. Il telaio si è improvvisamente sganciato mentre veniva fatto scendere in banchina da una nave che ha trasportato pale eoliche.  Sul luogo della tragedia i sanitari del 118 e gli uomini della Polizia. Per la vittima, purtroppo, non c'è stato nulla da fare.

Secondo quanto si è appreso, rispetto a una prima ricostruzione, il telaio, che ha un peso rilevante, non conteneva le pale che erano state sbarcate poco prima. L’incidente è avvenuto al quarto sporgente, nella parte pubblica, già teatro di altri gravi incidenti negli anni passati. Ad aprile 2021 Natalino Albano, giovane operaio della Peyrani Sud, impresa di movimentazione e trasporti, precipitò da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. Albano stava seguendo l’andamento del carico a bordo di pale eoliche.

Le reazioni: Cgil, Cisl e Uil

Siamo di fronte ad un’ennesima tragedia sul lavoro nel porto di Taranto. La sicurezza sul lavoro diventa sempre più una priorità e una emergenza da affrontare» dichiarano i segretari Cgil, Cisl e Uil di categoria, Di Ponzio, Fiorino e Sasso che annunciano che alle 12 di oggi suoneranno le sirene delle navi in porto. Le sigle sindacali stanno valutando altre iniziative da assumere. Intanto, in relazione all’incidente, Acciaierie d’Italia, ex Ilva, con una nota precisa «di non avere alcun coinvolgimento nelle operazioni che hanno condotto a tale incidente, né direttamente né tramite attività svolte da appaltatori per conto di Acciaierie d’Italia». La società «comunica inoltre di non avere in gestione lo sporgente numero 4 Lato Ponente del porto di Taranto».
Infine il movimento «Una città per cambiare» afferma che «è intollerabile che nel 2022 si muoia ancora a causa del lavoro, Taranto piange l’ennesimo morto. E’ l’ennesima tragedia che colpisce la città».

Oddati, no a lavoro precario

"Quello che è accaduto questa mattina al porto di Taranto ci dà conferma dell'esigenza di tenere alta la guardia su un tema purtroppo sempre attuale come quello della sicurezza". Lo afferma Nicola Oddati, commissario provinciale del Pd di Taranto in merito alla morte di Massimo De Vita, operaio 45enne in carico alla Compagnia portuale addetto alla movimentazione delle pale eoliche al IV sporgente-Lato Ponente del porto. "Solo ieri, in una agorà - aggiunge Oddati - tenuta proprio a Taranto, abbiamo discusso con la Cgil delle varie problematiche del mondo del lavoro. Se da un lato vanno affrontate le questioni relative al mantenimento dei livelli occupazionali e a dignitose condizioni di lavoro, ancor più rilevante è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Indispensabili interventi mirati a curare il lavoro malato e precario". Il commissario Pd esprime le sue "personali condoglianze e quelle di tutto il Partito Democratico jonico ai familiari del giovane deceduto questa mattina".

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