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Coronavirus in Puglia, medici in sciopero. Sistema sanitario in ginocchio

Incroceranno le braccia domani e mercoledì quando non indosseranno i camici bianchi in segno di protesta. Sono i medici di Medicina generale, del 118 e delle guardie mediche pugliesi aderenti alle sigle Smi e Simet. Contestano la gestione del loro lavoro durante la pandemia e il "no" del Senato al riconoscimento di un'indennità alle famiglie dei 400 medici morti per Covid.

I sindacati denunciano non solo che "non esiste una programmazione sull'integrazione tra il servizio ospedaliero e territoriale e tra la funzione degli Enti locali e delle Asl" ma anche che nelle case della salute, previste dal piano regionale di riordino ospedaliero pugliese, "andranno meno medici di quelli previsti perché molti saranno ormai in pensione". "I medici che resteranno in servizio, dovranno dare ulteriore disponibilità di orario per coprire i servizi nelle nuove strutture a fronte di nessun riconoscimento economico e riducendo la qualità dell'assistenza - continuano i sindacati - Non è prevista la medicina scolastica, quella dedicata al malato povero o al cronico, che ha bisogno assistenza domiciliare sia sociale che sanitario specialistica, manca una progettualità. Il servizio pubblico rischia di essere messo in ginocchio". La richiesta ai colleghi è ad "aderire allo sciopero" perché "abbiamo bisogno di un forte sostegno", concludono i sindacati.

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