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Nodo ferroviario di Bari, domani la conferenza di servizio dopo l'ok ai finanziamenti

L'importo complessivo è di 633 milioni di euro per la realizzazione dell’opera che la città e i quartieri a nord attendono da diversi anni. Il progetto prevede circa 11 chilometri di nuovo tracciato ferroviario

L'imperativo, ora, è non perdere altro tempo. Dopo l'approvazione nel corso della riunione del Cipess di ieri del finanziamento del progetto RFI per la variante nord del nodo ferroviario di Bari, già domani si terrà la conferenza di servizi per l’acquisizione di tutti i pareri sul progetto preliminare che verrà illustrato agli enti coinvolti in modo da poter approfondire i dettagli tecnici di questa complessa opera.
L' importo complessivo dei lavori è di 633 milioni di euro, di cui 25 destinati alla fase di progettazione e 608 (finanziati ieri con fondi FSC) per la realizzazione dell’opera che la città di Bari e i quartieri a nord attendono da diversi anni.
Il progetto prevede circa 11 chilometri di nuovo tracciato ferroviario in variante, come previsto nella soluzione originaria che nel corso del tempo ha subito delle modifiche in base anche al parere reso dal ministero dell’Ambiente nel 2010 nell’ambito della procedura VIA, che dava indicazioni contrarie alle ipotesi di interramento, così come accaduto per il progetto della variante sud.

Nel 2020, poi, fu effettuato, anche su richiesta dell’amministrazione comunale, uno studio di prefattibilità che ipotizzava tre diversi scenari per la realizzazione del nuovo tracciato. Tra questi fu individuato l’itinerario che permetterà di realizzare una variante più baricentrica all’intero territorio del Municipio V e che include anche i quartieri di Catino e San Pio. Nella soluzione progettuale, quindi, si considera un’unica stazione nei pressi del nuovo campo da rugby a Catino.

Proprio nella conferenza di servizi di domani, e in particolare nel successivo parere formale che il Comune redigerà entro il termine previsto del prossimo 7 marzo, si affronterà la richiesta/prescrizione che l’amministrazione comunale sta approfondendo al fine di realizzare una seconda stazione nel territorio di Palese, così da contenere le distanze con la fermata ferroviaria per i residenti di questa zona e poter contare comunque su un’ulteriore stazione da realizzarsi nei pressi del cimitero del quartiere. Questa seconda stazione, in futuro, avrebbe la possibilità di collegarsi anche con i binari attualmente in esercizio con la Ferrotranviaria, consentendo a chi vi accederà di disporre di due diverse linee a servizio e, quindi, di una maggiore offerta ferroviaria per gli spostamenti locali.
Entrambe le stazioni, inoltre, sarebbero in futuro collegate al TPL urbano attraverso linee circolari interne ai quartieri che servirebbero i residenti sia nella circolazione all’interno del territorio municipale sia negli spostamenti verso le due stazioni.

La nuova allocazione delle stazioni è stata immaginata in due punti facilmente raggiungibili dagli svincoli della tangenziale, così da intercettare anche i flussi di mobilità automobilistica dei pendolari che si muovono verso Bari dai Comuni della zona nord, favorendo il trasporto ferroviario.

Per quanto riguarda il tracciato ferroviario, si tratta di una linea che, per due terzi, sarà realizzata in galleria, con un impatto minimo sui luoghi attuali. Questa opzione permetterà di non avere interferenze con altre strutture esistenti, strade, sottoservizi o realizzazioni in corso.
“Quella della variante nord è una progettazione molto articolata che purtroppo ha richiesto molti anni e diversi passaggi intermedi - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Galasso -. La notizia del finanziamento del Cipess di ieri ci permette di arrivare alla conferenza di servizi in maniera più determinata perché la disponibilità dei fondi anche per la realizzazione di quest’opera ci consente di scandire meglio il cronoprogramma, che prevede oltre quattro anni di lavori. La conferenza di servizi di domani, che lavorerà già su questa ipotesi, prevede di ottenere tutti i pareri sul progetto preliminare entro il 7 marzo per poi procedere con le successive fasi del procedimento. Crediamo, però, di aver ottimizzato il tempo trascorso con lo studio di alcune migliorie, quali ad esempio la seconda stazione, che renderanno l’intero progetto più efficiente rispetto alla vita dei residenti del Municipio V, che da decenni vivono i disagi legati alla presenza di una linea ferroviaria e dei relativi passaggi a livello che tagliano di fatto a metà i due quartieri”.

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