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Sammichele di Bari, famiglia in ostaggio. La reazione fa saltare il colpo dopo panico e violenza

Il fatto è accaduto qualche sera fa (ma la notizia è trapelata solo dopo qualche giorno)

Ha vissuto momenti di terrore una famiglia di Sammichele di Bari presa letteralmente in ostaggio da quattro banditi. I malfattori, tutti a volto coperto, si sono introdotti in un’abitazione, tra via Einaudi e via Michelangelo Buonarroti. Dopo aver chiesto le chiavi della cassaforte nella quale i malviventi presumevano fossero contenuti gioielli e contanti, alla reazione del padrone di casa, hanno reagito con inaudita violenza, provando perfino a togliere i vestiti di dosso ad una delle figlie dell’uomo. La reazione del capofamiglia ha scatenato una feroce colluttazione che ha fatto saltare il colpo. L’intero nucleo familiare ha in ogni caso vissuto un bruttissimo quarto d’ora, con scene che saranno difficili da dimenticare e spesso restano indelebili nella mente. Molti dettagli sull’episodio sono ancora sconosciuti ma quanto accaduto ormai sembra diventato di dominio pubblico tra i cittadini di Sammichele. Il tutto è accaduto qualche sera fa (ma la notizia è trapelata solo dopo qualche giorno). Il nucleo familiare si sta godendo l’intimità domestica. L’appartamento non è proprio in periferia, quindi la zona è abbastanza trafficata. Nell’abitazione al centro delle attenzioni dei banditi vive la famiglia di un professionista del luogo, in via Buonarroti. In quel momento, tutti i componenti si trovano a piano terra mentre i banditi riescono a penetrare al piano superiore, probabilmente dal retro in via Einaudi, ove sono in corso lavori di ristrutturazione. Tramite i ponteggi su cui sta lavorando l’impresa edile, in quattro discendono a pian terreno. La famiglia vede entrare improvvisamente i quattro individui con il volto coperto da passamontagna. Probabilmente i malfattori non pensavano di trovare qualcuno in casa perché non sono armati oppure è stata una precisa scelta dei banditi che pensavano comunque di intimorire lo stesso le loro vittime. Irrompono nell’abitazione dove sono presenti oltre al professionista e sua moglie anche le figlie con i rispettivi mariti. Freddi ma determinati, come detto, chiedono le chiavi di una presunta cassaforte (e qui entra in gioco probabilmente un basista che potrebbe aver dato precise informazioni sul professionista) dove pensano siano custoditi monili e denaro contante. Per farsi obbedire uno dei quattro va in cucina e prende un coltello, minacciando i presenti. Per vincere le residue resistenze, minaccia direttamente una delle figlie, togliendole addirittura i vestiti di dosso. A quel punto, il professionista, padre della giovane, viene sopraffatto dall’istinto paterno. Si lancia in una violenta colluttazione con il malvivente che lo colpisce con calci e pugni, ferendolo ad una mano. Il marito della giovane riesce a fuggire da una finestra e si lancia in strada gridando aiuto. Nella via, è appostata l’auto dei banditi con il motore acceso e con a bordo un quinto complice che fa da palo. Pare che la vittima abbia anche tentato di fotografare l’auto. Il conducente scende dal veicolo e comincia a picchiare selvaggiamente il marito della donna. A quel punto, i ladri si rendono conto che il colpo è fallito. Troppo tempo e le urla hanno allarmato l’intero vicinato, così scappano a bordo di un’auto. Secondo alcune testimonianze addirittura sembra ce ne fosse una seconda ad attenderli. Nel frattempo dall’interno della casa è stato allertato il 118 che invia un’ambulanza sul luogo dell’aggressione. I sanitari curano in loco le ferite al padrone di casa e al genero mentre le donne sono fortemente provate dallo spavento. Naturalmente vengono allertati i Carabinieri della locale Stazione con al comando il Luogotenente Francesco Marannino che avviano immediatamente le indagini prese in carico poi anche dalla Compagnia dell’Arma di Gioia del Colle diretta dal maggiore Ennio Maglie. Si stanno cercando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona nella speranza che abbiano immortalato qualcosa che potrebbe aiutare gli investigatori nel risalire all’identità dei banditi.

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