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Progetto alta velocità Napoli-Bari , Giovannini: ”Essenziale per il Centro Sud”

Assicuro che l'Alta velocità, come altri investimenti che ricadono in una particolare macroarea, in particolare di quello relativo al Mezzogiorno in relazione ai progetti di alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria

Si torna a parlare di alta velocità, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in una intervista a "Il Messaggero" spiega com'è possibile affermare che gli investimenti per l'Alta velocità, addirittura "per loro natura", non possono essere ripartiti su base territoriale: "La frase in effetti può portare a un fraintendimento. Sul sito del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili è spiegato con chiarezza che per noi gli investimenti 'territorializzabili' sono quelli assegnabili in modo univoco a progetti che ricadono su specifici territori regionali, come il caso dei porti e delle reti ferroviarie regionali. In questo senso, l'Alta velocità non è regionalizzabile".

Il contenuto del testo della Relazione al Parlamento sul Pnrr però è chiaro e si riferisce al Mezzogiorno, per il rispetto della quota 40 per cento riservata per legge al Sud: "Assicuro che l'Alta velocità, come altri investimenti che ricadono in una particolare macroarea (Nord, Centro e Sud), sono correttamente considerati nei totali, in particolare di quello relativo al Mezzogiorno in relazione ai progetti di alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria".

Nell’intervista si spiega che quindi sarà corretto l'errore nella Relazione: "Non parlerei di errore. Certo, ci si poteva spiegare meglio, cosa che chi ha preparato il report certamente farà nelle sedi appropriate".

Sommando tutti gli investimenti assegnati al suo ministero, la quota del Sud ammonta al 55 per cento su 61,4 miliardi: "E se si considerano solo i nuovi investimenti, perché una parte dei progetti inseriti nel Pnrr era già esistente, si arriva al 64 per cento.

E questo non è frutto di un algoritmo, ma di una chiara scelta in favore del Mezzogiorno. Lo scetticismo che avverto al Sud è storicamente giustificato, ma una cosa è chiedere di vederci chiaro, come nella vostra inchiesta, altro è restare scettici anche una volta che le cose sono chiarite".

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