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Puglia, arrestato l'ex addetto antincendio della Regione che ha appiccato 15 roghi

L'uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe «dotato di particolare esperienza e destrezza nel non lasciare traccia alcuna delle proprie azioni e mosso da una volontà concreta e reiterata di colpire il bosco»

Avrebbe appiccato 13 incendi boschivi e due incendi di rifiuti speciali e solidi urbani nelle campagne di Cassano delle Murge (Bari) tra il 2020 e il 2021. Per questo, dopo due anni di indagini, un ex dipendente della Regione Puglia, addetto al settore dell’antincendio boschivo, è stato arrestato dal corpo Forestale dei Carabinieri che ritengono l'uomo «dotato di particolare esperienza e destrezza nel non lasciare traccia alcuna delle proprie azioni e mosso da una volontà concreta e reiterata di colpire il bosco».

Quando ha appiccato gli incendi, l’uomo non era più dipendente della Regione da tempo. Per lui le accuse sono di incendio boschivo e combustione illecita di rifiuti, tutti commessi con dolo. A quanto si apprende, l’arrestato, di Cassano delle Murge, aveva precedenti penali per altro tipo di reati.

L’indagine, partita a luglio del 2020, è stata condotta dai militari del nucleo investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale, e dai militari del gruppo carabinieri Forestale di Bari, coordinati dalla Procura di Bari. Alcuni degli incendi appiccati dall’indagato in varie località dell’agro di Cassano delle Murge - si precisa in una nota del Carabinieri - «non hanno prodotto conseguenze peggiori per l’ambiente e la pubblica incolumità, solo grazie al rapido intervento di mezzi e uomini degli enti e delle associazioni preposte alla campagna antincendio boschivo». La scorsa stagione estiva si sono registrati 137 incendi boschivi che hanno colpito le province di Bari e Barletta-Andria-Trani, mandando in fumo oltre mille ettari di bosco.

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