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Le mani della mafia del Gargano sul mercato del pesce di Manfredonia

I pescatori erano costretti a cedere, a prezzi imposti, tutto il loro prodotto a due aziende legate all’organizzazione

Non solo traffico di droga, rapine, riciclaggio e estorsioni. L'organizzazione criminale sgominata questa mattina dai carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione Nazionale e dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, si era infiltrata a tal punto nelle attività legali da arrivare a controllare il mercato ittico di Manfredonia. I militari hanno arrestato 32 persone (26 dei quali in carcere) fra Manfredonia, Vieste, Monte Sant’ Angelo e Mattinata. Tutti ritenuti affiliati o comunque vicini al clan Romito e alle sue ramificazioni.

"Il mare è nostro", si sente in una intercettazione. E in effetti i pescatori erano costretti a cedere, a prezzi imposti, tutto il loro prodotto a due aziende legate all’organizzazione. Le infiltrazioni non erano solo nel settore della pesca e della vendita di prodotti ittici, ma anche nel settore dell'allevamento.

"Una operazione di proporzioni enormi - ha detto il Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho - Anche se non c'è stata nessuna denuncia. Con l'aiuto di tutti le mafie potrebbero essere annullate". Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ha lanciato il guanto di sfida: “La mafia foggiana diventerà presto un ricordo come è stato per il fenomeno del contrabbando perché la forza dello Stato sta mostrando tutta la sua potenza”

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